Riccardo Rossi ha una fissazione, quella dell’amore. E nel suo nuovo one man show l’amore è per le donne. E il titolo W le donne, dal 6 al 18 febbraio al Teatro Olimpico di Roma, la dice lunga. L’inizio parte dal presupposto che Groucho Marx ha racchiuso in un famoso detto: “Gli uomini sono donne che non ce l’hanno fatta”. Visum l’ha intervistato.
“Marx dicendo ciò ha voluto far risaltare l’infinita superiorità delle donne, che sanno fare tutto: sanno tenere a posto una casa, lavorano, partoriscono mettendo al mondo dei figli e in più sono donne. L’uomo non riuscirebbe – commenta – a fare tutto ciò che fa contemporaneamente una donna. Se le donne non ci fossero come faremmo?”.
“Certo, io sono un ‘femminile’ convinto. Le mogli sono anche importanti per uomini importanti, che gestiscono grossi poteri. Ad esempio, prendiamo l’ex Presidente degli Stati Uniti, Obama. Cosa avrebbe fatto senza sua moglie?”.
“Non sono solo importanti, sono mostruosamente importanti”.
Ti ricordi la più grande delusione d’amore della tua vita con una donna?
“Forse sono rimasto deluso dai primi amori infantili, ma lì mancava anche l’esperienza. Sembrerà strano, ma le maggiori delusioni l’ho avute dagli uomini”.
“Tutte le ex che ho avuto e che ancora frequento e che mi stanno vicino. Tutte le donne sono ideali, sono più elastiche degli uomini. Ecco, oggi posso dire che la mia donna ideale in assoluto era ed è rimasta Fabrizia, la mia compagna di banco. Siamo stati bocciati insieme alla maturità ma siamo rimasti amici. Lavora in banca e pur avendo avuto dei momenti della vita complicati, ha sempre un’ironia, un’allegria, un’energia che altre donne non avrebbero, è una combattente”.
“Li racchiudo tutti e tre, ma fare teatro è la cosa che mi piace di più. Scrivi un testo e la gente ti viene a vedere dal vivo. Tutto ciò è una magia”.
Un tuo pregio e un tuo difetto?
“Riguardo il pregio sono entusiasta, ottimista. Un difetto? Sono troppo impaziente”.
“Fiorello, è ed è stato sempre molto bravo, è uno che sa fare un passo indietro quando pensa di stancare. Uno stratega. Io sono stato anche uno dei suoi autori di alcuni suoi spettacoli. Mi piacerebbe che fosse il mio agente”.
Un sogno nel cassetto?
“Fare un altro film, ma soprattutto uno spettacolo sulla musica con una band che suona dal vivo”.
“Sì, mi piacerebbe condurre Teatro 10, quello che fecero Mina e Alberto Lupo, ma fatto come si faceva una volta, quando il varietà era quello con la V maiuscola”.
Cosa c’è nel futuro di Riccardo Rossi?
“Riporterò in tournée il mio spettacolo teatrale precedente, That’s Life e poi penserò al mio secondo film”.
Giancarlo Leone