La Linea Verticale: quando anche il tumore può far sorridere

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Già disponibile su Rai Play, La linea verticale, la serie tv scritta e diretta da Mattia Torre, ora è in onda su Raitre, in prima serata, da sabato 13 gennaio. Un cast di prim’ordine dove spiccano Valerio Mastandrea, Giorgio Tirabassi, Gianfelice Imparato, Massimo Wertmuller, Antonio Catania, Ninni Bruschetta.

Già disponibile su Rai Play, La linea verticale, la serie tv scritta e diretta da Mattia Torre, uno dei tre autori di Boris, ora è in onda su Raitre, in prima serata, da sabato 13 gennaio.

 

Trattare la malattia, il tumore senza pietismi, facendone un racconto non disperato, riuscendo a fare sorridere. Raccontare la vita in una corsia di ospedale senza farne un Grey’s Anatomy. Qui si sorride, ma non mancano risate e commozioni. E’ tutto questo e molto altro La linea verticale, con un Valerio Mastandrea perfetto, all’altezza della situazione, affiancato da un cast di bravissimi attori ed attrici.

Dal 6 gennaio, abbiamo visto La linea verticale in anteprima su RaiPlay, poi per 4 settimane, dallo scorso 13 gennaio, in prima serata, su Raitre. Ciò che merita di essere sottolineato è la qualità del prodotto di questa fiction, capace di divertire nonostante il tema trattato e di tenere insieme dramma e commedia con eleganza, almeno per il prodotto medio italiano. Siamo di fronte ad una piccola serie italiana ben scritta, ottimamente recitata, girata e montata come si deve. Con otto episodi, della durata di circa 27 minuti ciascuno, La linea verticale indica una strada che è possibile seguire e che si spera possa diventare un punto di riferimento per produzioni future.

La storia è semplice. Luigi è un quarantenne con una figlia e una moglie incinta all’ottavo mese. Scopre di avere una massa tumorale su un rene, che lo costringe ad essere operato, prima di impegnarsi nella lotta contro il cancro. La linea verticale racconta il quotidiano del paziente ricoverato in ospedale. E così conosciamo Luigi, gli altri pazienti, il personale medico, le infermiere e gli infermieri. Con un bravissimo Valerio Mastandrea ci sono Greta Scarano (la moglie), i pazienti Giorgio Tirabassi, Gianfelice Imparato, Babak Karimi e poi il personale dell’ospedale con Massimo Wertmuller, Barbara Ronchi, Alvia Reale (la caposala con l’ossessione per Grande amore del Volo), Federico Pacifici ed Elia Shilton (il “Dio Chirurgo”).

E c’è anche un trio che non potrà non fare contenti gli orfani di Boris: Antonio Catania, Ninno Bruschetta (medici che oscillano tra la cialtroneria e la professionalità) e Paolo Calabresi, il prete che deve dare coraggio ai pazienti ma si trova a dover affrontare egli stesso la sfida più difficile.

La linea verticale non perdetela è una fiction che fa sorridere, ma anche riflettere, dove anche la grammatica filmica è rispettata, perché siamo lontanissimi da certa fiction didascalica targata Rai.

Giancarlo Leone

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