Lillo & Greg: due poco credibili 007

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È in scena fino al 22 dicembre, al Teatro Olimpico di Roma, l’esilarante spettacolo che vede protagonisti Lillo & Greg, L’uomo che non capiva troppo – Reloaded. Con loro Vania Della Bidia, Marco Fiorini, Danilo De Santis e la new entry Benedetta Valanzano.

Si torna sempre sul luogo del delitto, l’assassino lo sa. Così a distanza esatta di sette anni dal debutto di L’uomo che non capiva troppo, avvenuto proprio al Teatro Olimpico di Roma, Lillo & Greg hanno riportato – fino al 22 dicembre – sullo stesso palco una nuova e più moderna versione della vecchia commedia resa più attuale e ricca di effetti visivi e sonori, arricchendosi di una scenografia spettacolare, di nuovi personaggi che rendono la storia più intrigante per un duo che da vent’anni calca le scene.

 

Felix, ossia Lillo, anche in questa pièce, L’uomo che non capiva troppo – Reloaded, è rimasto quell’uomo tranquillo, abituato a vivere giornalmente a casa, molto pantofolaio, a stare sempre i pigiama e che continua a sopravvivere alla sua esistenza fatta di fiction e vita sedentaria, finché piomba a casa sua il suo vecchio amico Oscar, ovvero Greg, rivelandogli che questa vita grama, monotona che lui e la moglie Edna, in apparenza imbruttita ma poi bellissima, portano avanti stancamente, altro non è che una copertura ideale di una realtà fatta di spie, società segrete e lotte per conquistare il mondo.

Trovandosi così in mezzo a situazioni nuove, paradossali, in un mondo non suo, ma che invece ne sono a piena conoscenza sua moglie e il suo miglior amico, Felix non farà altro che adattarsi alle regole e ai giochi delle spie, diventando spia anch’esso, allenato da un maestro giapponese per superare la missione segreta e per fare la parodia di Karate Kid, senza capire niente o poco, per farsi largo nella confusione più totale, cercando di salvare il destino dell’umanità tra sparatorie, aggressioni, personaggi poco raccomandabili e subdoli e una perfida antagonista pronta alle più perfide azioni.

Partendo da un surreale intrigo che strizza l’occhio ad Alfred Hitchcock e anche ai film di James Bond, Lillo & Greg riescono con molta facilità a donare agli spettatori battute al fulmicotone e sketch divertentissimi ma anche paradossali, nonsense, dove l’incomunicabilità e l’incomprensione la fanno da padrone e questo permette di creare situazioni assurde tra i personaggi.

Che per l’occasione si sono moltiplicati grazie al talento istrionico di Greg, che non solo si è divertito ad impersonare James Bond, ma si è ben compenetrato nel ruolo della nemica di turno, la Gran Lodana (che passa dall’essere una seducente e prosperosa donna bondage ad una sorta di “signora dell’universo”, somigliante al Renato Zero dei primi tempi, con costume piumato, occhiali da sole, copricapo), irresistibile nel suo macchiettistico mix tra gayezza, femminilità e cinismo, o anche somigliante ad un trans con voce simile a quella di Amanda Lear.

A sdoppiarsi anche Danilo De Santis e Marco Fiorini che, se da un lato sono rimasti fedeli ai personaggi della versione precedente, dall’altra hanno dato vita ad altri antagonisti che renderanno irta la strada ai due eroi. Oltre a loro, del cast originale, ritroviamo Vania Della Bidia, rimasta fedele al personaggio di Edna, moglie di Felix (Lillo), mentre Benedetta Valanzano è l’unica new entry di questo Reloaded, con partecipazioni in video di Lorella Cuccarini, Giancarlo Magalli, Maurizio Battista, Antonella Elia, Dario Salvatori, Paolo Bonolis e Lallo Circosta.

Ottimi e spettacolari gli effetti qui usati: la scenografia completamente digitale, ideata da Andrea Simonetti, contribuisce a dare alla rappresentazione un taglio più cinematografico che teatrale con l’uso della CG che permette di cambiare immediatamente le location, mentre il gioco delle luci curate da Marco Palmieri e le musiche di Attilio Di Giovanni e Greg, conferiscono alla messinscena un tocco ancora più coinvolgente, galvanizzando lo spettatore sulla propria poltrona che quasi è seccato se le due ore di spettacolo sono volate così senza accorgersene. Imperdibile, da vedere.

Giancarlo Leone  

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