E’ in corso a Castel dell’Ovo a Napoli la mostra dell’artista lettone che vive in Italia dal 1991, Lolita Timofeeva, pittrice, poetessa, scultrice e altro, con circa 100 opere tra dipinti, disegni, sculture e installazioni e un cortometraggio. Rimarrà aperta fino al 2 dicembre 2017. E’ organizzata da Kengarags con l’Assessorato del Comune di Napoli e Fondazione La Verde La Malfa. Curatore Giorgio Agnisola.
L’esposizione celebra anche i 100 anni dell’Indipendenza della Lettonia e per questo è patrocinata dall’Ambasciata Lettone in Italia e dal Consolato Lettone a Napoli. Lolita Timofeeva è poetessa, pittrice, scultrice e quant’altro la cui linea artistica si rifà alla simbologia alchemica analizzando i testi ermetici, indagando la metafisica dell’universo, creando opere che si avvalgono dei simboli ermetici studiati attraverso la filosofia e la psicologia.
Labor Alchymicum 27, 2008 tecnica mista su tela 80×60 cm.
Per questo non poteva che rimanere suggestionata dall’incontro intellettuale con le opere del Principe di Sansevero (1710-1771) e dal suo pensiero ermetico, personaggio che fu inventore, alchimista e letterato ideatore della Cappella Sansevero, visitata dall’artista durante il suo primo soggiorno a Napoli nel 2005.
Le opere in mostra dai vividi colori, atmosfere cupe e personaggi affascinanti, prendono l’avvio sempre da un principio ispiratore che trasporta chi li ammira in una dimensione surreale.
Labor Alchymicum 3, tecnica mista su tela 169×100 cm.
L’artista e portata a una ricerca esistenziale che indaga il senso e il nonsenso dell’esistenza e la sua poetica si volge ai simboli archetipi studiati su testi filosofici e psicologici. In effetti tutto questo è dimostrato dall’opera Labor alchymicus 20 realizzata mediante tecnica mista su tela che trasforma il reale in due realtà parallele ma simili.
Installazione 3,5,8 2017 Sabbia e vetro dimensioni variabili
La Timoteeva è alla ricerca di modelli e ambienti misteriosi per chiarirsi i limiti e le ragioni dell’esistenza e quest’esposizione a Castel dell’Ovo vuole essere un’esplorazione intellettuale e spirituale per far emergere la parte meno nota e visibile di questa città come fu rappresentata nella Cappella San Severo, portando anche altri visitatori a una migliore comprensione di questa.
Anna Camia