Cattivissimo me 3

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Bello, bello, bello, tutto un omaggio agli anni 80, con musica da perderci la testa, il ritorno de I Minions e, la notizia bomba che Gru scopre di avere un fratello gemello, Dru, con folta capigliatura bionda, una risatina in falsetto che usa per ottenere quello che vuole e appena un po’ rotondo, ma sufficiente  quanto,  basta per inciamparsi addosso.

Stiamo parlando di Cattivissimo me3 di di Kyle Balda e Pierre Coffin giunto alla terza edizione sempre con Illumination Entertainment, ma frenate la vostra impazienza, perché, per vederlo dovrete aspettare il 24 agosto, con qualche attesa anteprima, come per esempio il Festival di Giffoni.

All’anteprima per il giornalisti invece, quello che ci ha incantato, oltre alla storia con sempre nuove e divertenti, iperboliche  avventure, è stata l’oculata e perfetta scelta dei brani musicali della colonna sonora di Pharrell Williams e Heitor Pereira che strizzano l’occhio agli Ottanta, a cominciare dai titoli di testa con Yo contigo, tù con migo firmati da Alvaro Soler ed i Morat. E poi l’indimenticabile Moonwalking di Michael Jackson e la musica revival dei Van Halen con Jump e Take on me, insomma, se amate questo tipo di musica è  da perderci la testa..

La storia non ve la raccontiamo per non togliervi il piacere della sorpresa, vi diciamo invece che tra le sfide di questo nuovo episodio, c’è quella per i doppiatori di Gru, Steve Carrel per la versione originale e Max Giusti per quella italiana. Infatti devono  sdoppiarsi per creare due voci simili ma differenti per i due gemelli, Gru e Dru.

Max Giusti, con la sua simpatia di sempre esordisce dicendo che “Sei anni fa, al mio primo doppiaaggio di Gru, era assolutamente improbabile rifare la voce di Carrel, con quel suo improponibile accento di immigrato dell’Est. Così il mio Gru è un frutto di pura fantasia, una voce di testa con dei picchi cattivissimi ed alcuni  dolcissimi per quel che riguarda Dru …”.

Arisa, che qui è Lucy, l’affascinante super spia adesso anche madre di famiglia, confessa che “per me è stato un grandissimo esempio. È una donna come me, combattuta tra carriera e affetti che riesce però a barcamenarsi con tutto quello che deve fare“.

Paolo Ruffini, commentando il suo Bratt, dice “sono rimasto afono quasi sempre perché dovevo sgolarmi, mentre Max ed Arisa hanno fatto un lavoro ottimo. Una cosa che mi manca degli anni ‘80 è la libertà di cui godevamo. L’idea di fare un film come questo è catartica. Un’idea talmente urgente e colorata di battaglia è semplicemente fantastica per i nostri bambini. Dovrebbero provarla anche i nostri politici”.

Mariangiola Castrovilli

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