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La nuova edizione di Report su Raitre

Vent’anni ma non li dimostra! E’ Report che con il cambio alla conduzione da Milena Gabanelli a Sigfrido Ranucci, apre dal 27 marzo alle 21.30, la sua nuova stagione di inchieste su Raitre.

Riparte la stagione di inchieste con Report su Raitre con il medesimo spirito di servizio e con un nuovo conduttore: Sigfrido Ranucci, orfano di Milena Gabanelli.
Sono felice come quando vai al matrimonio del figlio e pensi di averlo sistemato“.

 

Così ha detto la popolare conduttrice alla presentazione del nuovo ciclo. Sarà il primo, come detto, dopo 20 anni, senza la storica conduttrice, che ora si occuperà del rilancio del digitale Rai.
Questo programma non cambierà – ha detto il nuovo conduttore Sigfrido Ranucci -. Abbiamo cambiato la scenografia, ma i contenuti sono stati e saranno sempre la sua forza”.

 

 

Questa giornata simbolica ha due caratteristiche: rinnovamento e continuità – ha detto il dg Rai Antonio Campo Dall’Orto -. Da un lato Milena sta portando avanti il progetto di sviluppo di informazione digitale in Rai, dall’altro il passaggio di consegne a Sigfrido Ranucci rafforza il significato di squadra”.

 

Argomenti clou delle puntate tanto per citarne alcuni, il prezzo che i grandi chef a 5 stelle devono pagare per raggiungere la vetta; i segreti di Coca-Cola, un’azienda che vende due miliardi di bottiglie al giorno; le nomine dei vertici di Eni, Enel e Poste; i 400 milioni spesi dallo Stato con l’intento di salvare il cinema italiano; le misteriose (e pericolose) candele pirotecniche che mettiamo sulla torta dei nostri figli. Con Sigfrido Ranucci, collaborano quattro storiche firme della trasmissione: Giovanna Boursier, Michele Buono, Bernardo Iovene e Paolo Mondani.

 

Il conduttore non nasconde le insidie legate al cambio di conduzione del programma e la sua collocazione in termini di ascolti. “La concorrenza è spietata. Affrontiamo – ha spiegato Ranucci – le repliche di Montalbano, roba che fa il 40 per cento su Rai1 e che ha sdraiato ‘Presa diretta’. La collocazione è infausta: il lunedì è una giornata difficile per chi fa inchieste magari girate in cinque mesi. Sarebbe meglio andare in onda la domenica, lontano dalla concorrenza di chi sta sull’attualità. Ma non vogliamo alibi”.

Carlo Salvatore

Carlo Salvatore: