Elena Cotta e Carlo Alighiero sono una coppia inossidabile nella vita e nel lavoro. Hanno da qualche anno festeggiato le nozze di diamante e sono protagonisti al teatro Manzoni di Roma della pièce intitolata Un amore. Visum li ha incontrati.
“Ho scelto di mettere in scena quest’anno questa commedia di un autore e regista russo, perché l’ho trovata molto bella, giusta per il pubblico di questo teatro e che sicuramente emozionerà. E’ stata già rappresentata in Francia – spiega l’attore ai nostri microfoni – dall’attrice Edwige Feuillère. La trama è facile e bella: è l’incontro-scontro fra due persone anziane, che rimaste entrambe vedove, si incontrano nel luglio del 1968, anno in cui è ambientata la storia, in Lettonia. Lui, Rodion Nikolaievitch, da me interpretato, è un primario di una clinica, con una figlia grande, che vive dall’altra parte del mondo, a Tokio; lei, Lidija Vasil’evna, un’ex attrice che, dimenticata, accetta di fare la cassiera al circo”.
“Nella clinica di lui, dove la donna va a curarsi. S’incontrano e nasce un amore bello, tenero. Io ho riadattato il testo, raccontando i tanti momenti della loro giornata, della loro vita, con un taglio cinematografico, con dei video. Con noi, sul palco, un’affascinante gitana italorussa, Ania Sesia, che dana e canta canzoni russe, legando i vari momenti dello spettacolo”.
“A Milano. Fin da piccola ho cominciato ad amare il teatro e un giorno, fra tante altre ragazze, che facevano la fila per dei provini davanti all’Accademia dei Filodrammatici c’ero anch’io. Carlo, non ancora attore, ma faceva il giornalista, si trovò a passare di lì. Mi notò e mi domandò cosa facessimo tutti lì in fila, ragazzi e ragazze. Provini. Si mise in coda anche lui, per provare. E da allora non ci siamo più separati. Fu colpito dalla mia bellezza e dagli occhi azzurri”.
Cotta: “Dei marziani no. il collante più forte è la famiglia, i figli, i nipoti. Proprio Confucio o un suo discepolo diceva: ‘La famiglia è la radice dell’umanità’. Oggi, purtroppo, si sta facendo del tutto per distruggere l’umanità, la famiglia, si sono persi i valori. Bisogna difendere la famiglia”.
Alighiero, pregi e difetti di sua moglie?
“Tutti hanno dei pregi e dei difetti. Ma se stiamo insieme da così tanto tempo, i pregi sono superiori ai difetti. Se ami una persona, l’accetti per quella che è”.
“Un difetto? Sicuramente è una persona prepotente, ma lo sono anch’io, visto che abbiamo due caratteri forti un pregio? E’ una persona onesta, la classica persona perbene”.
E i suoi quali sono, visto che suo marito non ce li ha detti?
“Sono una persona dotata di tenacia, sono generosa. Difetti? Sono anch’io prepotente, ma meno”.
“Una stupenda soddisfazione. Quando ho saputo che ero risultata vincitrice sono rimasta un lungo minuto senza parole”.
Progetti futuri?
Alighiero: “Ancora teatro. L’anno prossimo saremo io ed Elena in scena con Cinzia Berni e Diego Ruiz in una commedia che stanno scrivendo loro”.
Cotta: “Io, oltre ad essere impegnata con il teatro, ho partecipato a dei film. Il prossimo in uscita è La bambina della regista Valentina Pedicini, una produzione Fandango”.
Giancarlo Leone