Noi del Rione Sanità su Rai 1. Andrà in onda, dal 23 ottobre, su Rai 1, questa nuova serie tv. Tre sono le puntate, e sei gli episodi di questa nuova fiction della Rai, in prima visione. La regia è firmata da Luca Miniero.
Dal 23 ottobre, su Rai 1, andranno in onda le tre puntate della serie tv Noi del Rione Sanità
Andrà in onda, dal 23 ottobre, su Rai 1, la serie tv Noi del Rione Sanità. Tre sono le puntate, e sei gli episodi di questa nuova fiction della Rai, in prima visione. La regia è firmata da Luca Miniero. La serie è una coproduzione Rai Fiction – MAD Entertainment e Rai Com.
Noi del Rione sanità – la trama
La storia è ambientata a Napoli, al rione Sanità. Tra marginalità, criminalità e disperazione c’è un nuovo sacerdote, Don Giuseppe Santoro (Carmine Recano) che cambia il destino del rione. La fiction è liberamente ispirata al libro di Don Antonio Loffredo, Noi del Rione Sanità, scritto dal sacerdote nel 2013. Don Antonio rivoluziona il rione Sanità fondando, nel 2006, una cooperativa sociale formata da sei ragazzi che recuperano e trasformano gli spazi abbandonati in luoghi di sport, arte e cultura.
Luigi Mariniello, Capostruttura Rai Fiction: “La storia di Don Antonio è una storia che il servizio pubblico non può non raccontare”
Durante la conferenza stampa della serie tv, che si è tenuta a Roma negli studi Rai di via Teulada, Luigi Mariniello, Capostruttura di Rai Fiction, ha dichiarato :“Il servizio pubblico non può non raccontare questa storia. E’ la storia di un piccolo eroe, di un eroe comune che arriva in un luogo chiuso, che non comunica con il resto della città; seminando dei piccoli semi riesce a portare vita a un quartiere addormentato. Lo fa attraverso gli strumenti della cultura, attraverso il teatro, la musica, e coinvolgendo giovani ragazzi che probabilmente erano destinati a una vita diversa”.
Carmine Recano: “Vestire i panni di Don Giuseppe è stata una delle esperienze più difficili e più emozionanti della mia carriera”
Carmine Recano è stato testimone diretto delle attività di Don Antonio, specie dei corsi di teatro che hanno rappresentato un momento di riscatto per i giovani del rione. Recano ha sentito in prima persona la responsabilità di interpretare il ruolo di un sacerdote, Don Giuseppe: “Vestire un abito talare è come entrare in un’altra dimensione (…). Ho sentito il peso e la responsabilità di vestire quei panni. E’ stata una delle esperienze più difficili ma, al tempo stesso, più emozionanti della mia carriera”.
La storia di Manuela, interpretata da Nicole Grimaudo, è un esempio di libertà, amore, e riscatto per tutte le donne
La serie diretta da Luigi Maniero è una storia nella storia. Si inserisce nella narrazione, infatti, il personaggio di Manuela, interpretata da Nicole Grimaudo. La donna ha un vissuto particolare: ha una relazione tossica con un compagno violento, e incontra, dopo tanti anni, Don Giuseppe, con il quale ha avuto una relazione prima che diventasse sacerdote. L’unica salvezza è sua figlia, la piccola Matilde (Andrea Solimena) rapita dal padre. Manuela si fa aiutare da Don Giuseppe, ritrova sua figlia, denuncia il proprio compagno, e ricomincia a vivere.
Nicole Grimaudo: “Manuela trova il coraggio di denunciare il proprio compagno. La violenza contro le donne non è ammessa. Mai”
Il personaggio di Manuela apre riflessioni importanti sul tema della violenza contro le donne. Il sentirsi Noi, il far parte del rione Sanità, fa sentire Manuela protetta, come ricordato da Nicole Grimaudo: “Manuela”, ha dichiarato Grimaudo, “entra in questa comunità straordinaria in cui incontra anche Suor Celeste (Bianca Nappi Ndr.); trova il coraggio di denunciare, alzare la testa ,e capisce che l’amore è ben altro. Determinate cose non sono assolutamente ammesse. Mai”.
Don Antonio Loffredo: “Ho fatto il mediano, ma i protagonisti sono i ragazzi del rione Sanità. Bisogna sperare contro ogni speranza”
Don Antonio Loffredo, in videocollegamento, si è sentito parte della storia, da cui trae origini la serie: “Io ho fatto il mediano, andavo a prendere la palla nelle retrovie, organizzavo le azioni (…). Il goal l’hanno fatto i ragazzi”. Interpellato dal nostro giornale, Visum, su quanto il suo impegno di sacerdote si sia ispirato al motto di San Paolo Spes contra spem, Don Antonio ha così dichiarato: “Sapere, intimamente, che Gesù è risorto, per me significa combattere ogni situazione inevitabile con qualcosa di imprevedibile: questa è la speranza”.
Andrea Magliocco



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