Due donne mediterranee in musica. Serata unica ed indimenticabile quella che si è svolta poche sere fa al Teatro Ghione di Roma, dove con l’ideazione e la direzione di Francesca Alotta e la partecipazione di Sylvia Pagni, due magistrali donne hanno dato vita allo spettacolo musicale Anime Mediterranee, Due Donne in Musica.
Due donne mediterranee in musica
Due donne mediterranee in musica. Serata unica ed indimenticabile quella che si è svolta poche sere fa al Teatro Ghione di Roma, dove con l’ideazione e la direzione di Francesca Alotta e la partecipazione di Sylvia Pagni, due magistrali donne hanno dato vita allo spettacolo musicale Anime Mediterranee, Due Donne in Musica. Un evento che mischiando in un bel mix musica, narrazione e danza, ha proposto un viaggio che ha ripercorso la storia e la cultura del Mediterraneo, esaltando con canto e strumenti moderni, le più classiche e antiche tradizioni.
Sul palco del Ghione Francesca Alotta e Sylvia Pagni
Le due artiste hanno ripercorso secoli di musica proponendo brani immortali come Malafemmena, O Sole Mio, ‘O Surdato ‘nnmmurato, Tammuriata nera, Reginella, Vitti ‘Na Crozza, Era de maggio, E vui durmiti ancora, Tanto pe’ cantà, facendo un omaggio a tutte le regioni italiane e accennando canzoni tradizionali, antiche e moderne fino alle composizioni originali come una pizzica di Francesca Alotta, Fimmine, e un tango di Sylvia Pagni, Mi corazon.
Uno spettacolo di musica e racconti
Tanta gioia, ma anche tanta amarezza nel sentire racconti che hanno spiegato il perché, il significato di molte canzoni: dall’emigrazione di tanti italiani in cerca di fortuna in America, in Argentina e in altri Paesi ad episodi drammatici della storia d’Italia, abbastanza attuali. In questo mix di storie di vita, emigrazione, dolore e speranza, la musica ha fatto la sua parte armoniosa, soffermandosi su certi fatti e, grazie agli stupendi ed originali arrangiamenti proposti, ha galvanizzato l’attenzione degli spettatori che si sono ritrovati, come per incanto, a cantare quei ritornelli tanto conosciuti e a dar sfogo alle forti emozioni che solo la musica magicamente genera.
Al centro dello spettacolo il della violenza sulle donne
Lo spettacolo non si è basato solo sulla musica, ma ha affrontato con intensità, co spessore il tema della violenza sulle donne. Ottima la sensibilizzazione sull’argomento: sul palco varie scarpe rosse, disseminate anche sul pianoforte ed indossate dalla stessa Francesca Alotta. Il numero di emergenza 1522 per donne maltrattate faceva la sua figura al centro del teatro, giù in platea, come monito poiché il chiedere aiuto, è basilare per liberarsi da tutti quegli uomini, o in certi casi anche donne, che opprimono, offendono, umiliano in nome di un amore che è degenerato, diventando anche tossico. Ad integrare e ad arricchire il messaggio sulla violenza delle donne, uno stupendo dipinto eseguito in diretta, raffigurante una farfalla che vola verso il cielo e le incantevoli, affascinanti coreografie di Valentina Tarsitano.
Francesca Alotta e Sylvia Pagni sono riuscite ad emozionare il pubblico
Francesca Alotta (voce, pianoforte, percussioni, autrice del testo teatrale, regista e ideatrice della scenografia) e Sylvia Pagni (pianoforte, fisarmonica e voce) sono riuscite ad emozionare: la Alotta con la sua voce energica, vigorosa e la sua trascinante esuberanza, la Pagni per i suoi virtuosismi al pianoforte e alla fisarmonica ma anche per la sua melodiosa voce ci hanno fatto compiere un ipotetico viaggio musicale, ricco di ritmi e sonorità di un certo livello, ricordando tanto le feste folkloristiche.
Francesca Alotta nello show ha cantato un suo inedito brano intitolato Vastasa
Nel finale dello spettacolo, Francesca Alotta ha regalato al pubblico la cover del suo celebre brano, Non amarmi, che vinse nel lontano 1992 il Festival di Sanremo, in coppia con Aleandro Baldi, nonché un inedito brano, Vastasa (termine prettamente siciliano che vuol dire scostumata, screanzata) termine, per l’appunto, con la quale la mamma della Alotta la etichettava, una canzone che celebra la ribellione femminile.
Anime Mediterranee, Due Donne in Musica è stato uno spettacolo intenso, emozionante, divertente
Con Anime Mediterranee, Due Donne in Musica, Francesca Alotta e Sylvia Pagni hanno offerto al pubblico, anche se per una sola sera, uno spettacolo intenso, emozionante, divertente, ma carico di significati, che fa della musica come ponte tra passato e presente, tra tradizione e attualità, tra cuore e anima, tra riflessione e allegria. Un grazie va anche alla grande attrice Fioretta Mari che, per gentile concessione, ha impreziosito con la sua voce lo spettacolo e alle coreografie, già citata, di Valentina Tarsitano.
Giancarlo Leone