Si vede che era destino al Teatro Roma Fino al 18 maggio, in questo teatro capitolino, è in scena questa divertente commedia, scritta da Luca Giacomozzi, con Attilio Fontana, Claudia Ferri ed Emiliano Reggente.
Si vede che era destino al teatro Roma
Fino al 18 maggio, è in scena in questo teatro della capitale, questa divertente commedia, scritta da Luca Giacomozzi, con Attilio Fontana, Claudia Ferri ed Emiliano Reggente. La regia è firmata da Francesca Nunzi.
Si vede che era destino – trama

La trama. Massimo (Attilio Fontana) è un manager di successo, vive da solo in un bellissimo appartamento ben arredato in un elegante quartiere della città e sta per sposarsi con Chiara, una ragazza con cui è fidanzato da un po’ di tempo, ricca, figlia di un avvocato di successo. Damiano (Emiliano Reggente), suo fratello, ha un carattere diverso dal suo, ha una grande passione per la matematica, ma soprattutto è il cocco della sua mamma, dalla quale è inseparabile. Per festeggiare l’addio al celibato di suo fratello, Damiano organizza per il fratello un incontro a domicilio con una bellissima ballerina go-go dancer, Tamara (Claudia Ferri).
In scena tre bravi attori ben compenetrati nelle parti

Nonostante il suo aspetto affascinante ed il lavoro particolare che svolge, Tamara è una donna alquanto fragile ed insicura, affetta, però, dalla sindrome di Tourette. Lei arriva a casa di Massimo, elegante, affascinante, sexy, ma succede qualcosa di irreparabile: proprio Massimo, sbattendo la testa allo spigolo di un tavolo, cade per terra e non si rianima. Sembra morto. Tamara e Damiano si preoccupano, cercano in tutti i modi di risvegliarlo, di rianimarlo e alla fine lui si risveglia. Ma cosa succede?
La sua memoria regredisce, torna bambino all’età delle scuole medie e riscopre in Tamara la ragazzina che adolescente lo aveva fatto innamorare. La rivede, non vuole sposare più Chiara che nemmeno conosce (è tornato a 12-13 anni) e si innamora nuovamente di Tamara. In lei, ormai adulta, rivede quella ragazzina con l’apparecchio ai denti, un brufolo sulla guancia con tre peli sporgenti che gli aveva fatto perdere la testa.
Una pièce che affronta con delicatezza le fragilità umane

E’ un vero disastro, tanto più che il giorno dopo avrebbe dovuto sposare Chiara, la sua fidanzata. Come finirà questa storia? Non vi sveleremo il finale, da vedere assolutamente andando a teatro, ma possiamo solo dire, che tra dimenticanze e ricordi di un passato felice e spensierato, forse Massimo, Damiano e Tamara riusciranno a trovare il lato positivo, di questa improbabile situazione. C’è la possibilità di ricominciare, anche quando tutto sembra perduto.
La commedia è un mix di ironia riflessione ed emozione
Si vede che era destino è una pièce ben gradita, valutata perché affronta con delicatezza le fragilità umane, mettendo in risalto l’importanza dei legami autentici e la possibilità, per l’appunto, di ricominciare, in un mix di ironia, riflessione ed emozione. Viene toccato pienamente il cuore degli spettatori, perché c’è la possibilità di reinventarsi.
L’ottima regia di Francesca Nunzi esalta al massimo gli attori

Bravissimi i tre protagonisti di questa commedia brillante che, con battute, gag, discorsi stravaganti, divertono il pubblico, ben guidati dall’ottima regia di Francesca Nunzi che li esalta al massimo.
Una commedia da vedere con un finale emozionate
Si vede che era destino, una commedia da vedere, perché è emozionante, specialmente nel finale, e poi perché il destino può sempre sorprendere.
Giancarlo Leone