Quaranta anni fa la prima puntata di Quelli della notte

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Quaranta anni fa la prima puntata di Quelli della notte

Quaranta anni fa la prima puntata di Quelli della notte. Il 29 aprile del 1985 andava in onda su Rai 2 alle 23 la prima puntata di Quelli della notte, il programma ideato da Renzo Arbore e Ugo Porcelli.

Quaranta anni fa la prima puntata di Quelli della notte

Quaranta anni fa la prima puntata di Quelli della notteIl 29 aprile del 1985 andava in onda su Rai 2 alle 23 la prima puntata di Quelli della notte, il programma ideato da Renzo Arbore e Ugo Porcelli. Un programma che ebbe in seconda serata, ascolti eccezionali, visto che arrivava a superare il 50% di share.

Quelli della notte, ovvero l’intrattenimento leggero e frizzante della seconda serata di Rai 2

Quaranta anni fa la prima puntata di Quelli della notteSono ormai trascorsi quaranta anni dalla prima puntata di Quelli della notte, programma leggero e frizzante che andava in onda verso le 23 su Rai 2. A ideare il tutto, quel genio creativo di Renzo Arbore insieme all’autore televisivo Ugo Porcelli. Con loro c’erano, tra gli altri, Andy Luotto, Nino Frassica, Maurizio Ferrini, Giorgio Bracardi, Roberto D’Agostino, Marisa Laurito e Simona Marchini.

Con Quelli della notte nasceva la seconda serata. L’improvvisazione televisiva, uno dei suoi punti di forza

Quaranta anni fa la prima puntata di Quelli della notteRenzo Arbore inventava la seconda serata in tv e lo faceva scegliendo Rai 2, la rete televisiva più sperimentale del servizio pubblico. In onda dallo studio A di via Teulada (anche se Arbore faceva credere che stessero trasmettendo dal salotto di casa sua) Quelli della notte era un programma tutto improvvisato, con i protagonisti che non avevano un copione scritto, ma al contrario  recitavano a braccio, dando vita spesso a un dibattito senza senso, pieno di frasi illogiche e neologismi surreali.

Più di trenta puntate per un programma che ironizzava sulle contraddizioni della neotelevisione

Quaranta anni fa la prima puntata di Quelli della notteIl nonsense improvvisato di arboriana memoria chi prendeva in giro? Chiaramente gli eccessi della tv di quegli anni, definita da Umberto Eco neotelevisione, dove la parola chiave era l’intrattenimento. Ecco allora che nei primi talk show scorrevano fiumi di parole dove tutti parlavano di tutto senza essere competenti. Trionfava, nella tv degli anni Ottanta, la voglia di apparire delle persone comuni, di dire “io ci sono”, una sorta di strategia della visibilità per assicurarsi almeno un quarto d’ora di notorietà.

In quel linguaggio senza senso, lo spirito del tempo tra ritorno al privato ed edonismo reganiano    

Quaranta anni fa la prima puntata di Quelli della notteTra i protagonisti di Quelli della notte c’era l’esperto di musica Dario Salvatori, l’intellettuale Riccardo Pazzaglia (che amava spesso ripetere “il livello è basso”), il frate Antonio da Scasazza, Nino Frassica, il militante comunista romagnolo Maurizio Ferrini che tentava di svelare i segreti dell’Unione Sovietica (“non lo capisco, ma mi adeguo”), e quel Roberto D’Agostino che, per primo, inventava l’espressione edonismo reganiano, ironizzando così sugli eccessi di una società italiana che virava verso la cultura dell’effimero e del provvisorio.

Ottimi gli ascolti, memorabile la sigla di apertura: Ma la notte no

Quaranta anni fa la prima puntata di Quelli della notteLa verve creativa dava ragione a Renzo Arbore. Quelli della notte arrivava a superare il 50% di share. Un vero e proprio miracolo televisivo che diventava fenomeno di costume. Le sigle del programma, bizzarre e divertenti, spopolavano: in particolare la sigla di apertura, Ma la notte no (chi non ricorda “lo diceva Neruda ogni giorno si suda”), suonata  dai New Pathetic Elastic Orchestra, diretta dal maestro Gianni Mazza coadiuvato dai cantati Mauro Chiari e Silvia Annicchiarico e dai musicisti Gegè Telesforo, Stefano Palatresi e dal duo Antonio e Marcello.

Il programma di Arbore ha cambiato linguaggi e contenuti della tv italiana

Quaranta anni fa la prima puntata di Quelli della notteQuelli della notte si inscrive dunque a pieno titolo nella tv degli anni Ottanta. La vede dal di dentro, la scruta, la analizza, ma non si allinea e ne prende le distanze. Il programma di Arbore innova la tv sul piano dei linguaggi e dei contenuti al tal punto che contribuirà a cambiarne il proprio futuro. Grazie Renzo, ad maiora!

Andrea Magliocco

   

 

 

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