Le gratitudini al teatro Parioli

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Le gratitudini al teatro Parioli

Le gratitudini al teatro ParioliE’ in scena in questo teatrodi Roma, fino a domenica 11 maggio, questa pièce, tratta dal romanzo di Delphine de Vigan, adattata e diretta da Paolo Triestino. 

Le gratitudini al teatro Parioli

Le gratitudini al teatro Parioli
_Lucia Vasini-PaoloTriestino-photo di_Stefano-Scanferla

Le gratitudini al teatro Parioli. E’ in scena in questo teatrodi Roma, fino a domenica 11 maggio, questa pièce, tratta dal romanzo di , adattata e diretta da Paolo Triestino, qui anche in veste di protagonista. Con lui sul palco Lorenzo Lavia, Lucia Vasini, Valentina Bartolo.

Una pièce che evidenzia il valore assoluto delle relazioni umane nei momenti di difficoltà

Nella vita quotidianamente dovremmo far tesoro delle nostre esperienze personali, particolarmente se la nostra esistenza, è stata di quelle che senza un prezioso supporto, non saremmo riusciti ad andare avanti. E se un tale supporto o aiuto sia giunto da amici, parenti, persone comuni anche incontrate per caso per strada, la nostra volontà deve poter estendersi verso chi ha bisogno quasi per “restituire” il bene ricevuto. Ovviamente non deve essere un obbligo, ma deve poter apparire una situazione sociale normale, senza che vi siano delle condizioni particolari che ti debbano imporre ad agire in un certo modo.

Le gratitudini tratto dal romanzo di Delphine de Vigan

Le gratitudini al teatro Parioli
Valentina Bartolo-Lorenzo Lavia-photo di Stefano-Scanferl

Le gratitudini, il cui titolo è già di per sé illustrativo, tratto dal romanzo di Delphine de Vigan è tutto ciò. Lo spettacolo con un grande Paolo Triestino, che ne ha curato l’adattamento e la regia, lasciando più spazio agli altri protagonisti, è stata una rappresentazione palese delle sorprese che ti può riservare la vita, e della riconoscenza di quanto buono si possa agguantare, ricevere da quest’ultima con il “fardello” di emozioni, che si porta dietro.

Le gratitudini – la trama

Le gratitudini al teatro Parioli
Lucia Vasini_Valentina Bartolo_Paolo Triestino-photo di Stefano-Scanferla

La trama. La protagonista di origine polacca Michka (una magistrale Lucia Vasini) che è stata una correttrice di bozze in una grande rivista, sta perdendo lentamente le parole. Da anziana donna fragile, non riesce più ad orientarsi nel groviglio di lettere e suon,i che divorano la sua testa. Michka vive in un residence per anziani, dove riceve un’ottima assistenza e vuole che Marie, l’ex vicina a cui ha fatto da seconda madre, non si preoccupasse tanto per lei.

La sapiente regia di Paolo Triestino

Le gratitudini al teatro ParioliStavolta però è Michka a chiedere aiuto. E’ stanca di dover trascorrere le sue giornate inutili “da vecchia”. Segregata dentro una stanza, la donna si deve consolare con le visite di Marie (una bravissima Valentina Bartolo) e le chiacchierate e i testi con Jérome (uno straordinario Lorenzo Lavia), il giovane ortofonista che lavora nella stessa casa di riposo.

Michka è una magistrale Lucia Vasini

Le gratitudini al teatro Parioli
Lucia-Vasini-photo di Stefano-Scanferla

Il medico si è messo del tutto a disposizione della sua paziente che, seppur capricciosa e con le sue limitazioni, ha raccontato molto del suo lungo passato, dandogli un grosso aiuto a superare le difficoltà del presente e quelle del passato. Pian piano però le parole diventano sempre più deboli, lievi e parlare è diventato un esercizio alquanto complesso, anche se non ha perso il senso dell’umorismo.

Michka è ben conscia di non poter cambiare il corso di vita. Ed è proprio per questo che vorrebbe realizzare un suo ultimo desiderio: ringraziare la famiglia che l’accolse durante la guerra e che le salvò la vita risparmiandola a campi di concentramento, dove però ci andarono i genitori che non tornarono più a casa.

Un finale commovente affidato a Lorenzo Lavia

Le gratitudini al teatro Parioli
Valentina Bartolo_Lucia Vasini-photo di Stefano-Scanferla

Saranno Marie e Jérome ad aiutarla, fino a quando all’improvviso la donna morirà nel sonno, la morte dei giusti, come si dice. La morte spiazzerà letteralmente il giovane ortofonista Jérome, che avrebbe tanto desiderato starle di più accanto, e che adesso invece gli provoca tanta nostalgia, un vuoto, una incolmabile solitudine ,tanto da gridare che gli manca “da morire”, in un finale emozionante, commovente, affidato a Lorenzo Lavia.

Il grande tema della gratitudine

Le gratitudini al teatro Parioli
Lorenzo Lavia-Lucia Vasini-photo di Stefano-Scanferla

Il tema della gratitudine riguarda la necessità e l’urgenza di dire grazie quando serve. Non bisogna lasciare delle parole dentro di noi, bisogna sempre esternarle, sennò rimarrebbe il rimpianto, poi, di non averle dette.

Le gratitudini è uno spettacolo imperdibile che fa capire tante cose sul senso della vita

Scritto in stato di grazia da una delle più amate scrittrici francesi, Delphine de Vigan, Le gratitudini è uno spettacolo imperdibile che fa capire tante cose sul senso della vita, travolge gli spettatori con un’ondata emotiva, che raramente ritroviamo nelle scritture contemporanee.

Giancarlo Leone

 

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