Radio evergreen. Il XX rapporto sulla comunicazione del Censis. Il report pubblicato il 28 marzo, dal titolo I media e la libertà, fotografa un risultato positivo per l’ascolto radiofonico nel nostro Paese.
Radio evergreen. Il XX rapporto sulla comunicazione del Censis
Radio evergreen. Il XX rapporto sulla comunicazione del Censis. Il report pubblicato il 28 marzo, dal titolo I media e la libertà, fotografa un risultato positivo per l’ascolto radiofonico nel nostro Paese con una crescita nell’ascolto tradizionale ed in quello mobile.
Risultati positivi per la radio, ascoltata dal 79,1% degli italiani
La radio italiana gode di ottima salute. Questo è quello che emerge dal XX rapporto del Censis, dal titolo I media e la libertà, presentato a Roma il 28 marzo presso la Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”. Se nel 2024 la televisione resta la regina incontrastata delle attuali preferenze mediali, con un ineguagliabile 94,1%, la radio non è da meno e viene ascoltata dal 79,1% degli italiani.
Il mezzo radiofonico tra ascolto tradizionale, mobile e autoradio
L’ascolto del mezzo radiofonico avviene in diverse modalità: crescono l’ascolto tradizionale, che passa dal 45,6% al 46,8% (+1,3%), e quello della radio mobile che si assesta al 25,4%, registrando un incremento dell’1,3%. Stabile, invece, l’autoradio che, al 68,9%, resta il modo più diffuso di ascoltare la radio in Italia.
L’informazione radiofonica: autorevole, credibile, e versatile
La radio dimostra di essere anche molto autorevole e credibile sul piano dei contenuti informativi. Il mezzo radiofonico non si limita soltanto a intrattenere il pubblico; offre news e contenuti in tempo reale. L’informazione radiofonica è oggi sempre più ibrida ma, soprattutto, versatile, come conferma l’interesse verso gli approfondimenti informativi dei podcast.
L’adattamento ai cambiamenti tecnologici spiega il successo della radio
La curiosità verso i podcast spiega anche le ragioni del successo della radio. Il mezzo radiofonico più degli altri media di massa generalisti, ha saputo ibridarsi e adattarsi ai cambiamenti tecnologici. In cento anni di vita, e quando tutti pensavano che diventasse la sorella povera della televisione, la radio ha dimostrato, al contrario, affidabilità, autorevolezza, leggerezza ed anche versatilità.
Sarà forse questo il fascino seduttivo della radio, medium caldo, colmo di dati che, come ha sostenuto Marshall McLuhan, è capace di “trasformare la psiche e la società in unica stanza degli echi” ? Ai posteri l’ardua sentenza.
Andrea Magliocco