Premiata pasticceria Bellavista torna il cult di Salemme

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Premiata pasticceria Bellavista torna il cult di Salemme

Premiata pasticceria Bellavista torna il cult di Salemme. Alla Sala Umberto di Roma, fino a domenica 27 aprile, è in scena questa  commedia del comico partenopeo con l’attore napoletano debuttò al Teatro Diana di Napoli nel 1997.

Premiata pasticceria Bellavista torna il cult di Salemme

Premiata pasticceria Bellavista torna il cult di SalemmePremiata pasticceria Bellavista torna il cult di Salemme. Alla Sala Umberto di Roma, fino a domenica 27 aprile, è in scena questa  commedia del comico partenopeo con l’attore napoletano debuttò al Teatro Diana di Napoli nel 1997. Allora Salemme interpretava il ruolo di Carmine, mentre Carlo Buccirosso dava vita al personaggio di Ermanno. La regia è firmata da Giuseppe Miale Di Mauro. Ora questa commedia è stata rimessa in scena dalla Compagnia del Teatro Nest e Diana Or. is.

Premiata pasticceria Bellavista alla Sala Umberto di Roma

Premiata pasticceria Bellavista torna il cult di SalemmeLa trama. La storia si svolge nella Pasticceria Bellavista, rinomata attività di Napoli. Ermanno e Giuditta Bellavista hanno ereditato l’attività dopo la morte del padre. La madre, fastidiosa ed invadente, in pessime condizioni di salute, è inferma a letto a causa del diabete e di problemi di pressione, ha la casa sopra la pasticceria e comunica con loro attraverso un citofono e quando ha bisogno chiama.

Premiata pasticceria Bellavista- trama

Premiata pasticceria Bellavista torna il cult di SalemmeI due fratelli sono succubi di questa madre, che non perde occasione di criticare fortemente il loro operato ed il loro scarso amore verso di lei. Sia Ermanno che Giuditta hanno delle relazioni che, però, tengono segrete alla madre, per paura di poter peggiorare il rapporto con lei, ed essere esclusi dall’eredità nel suo testamento. Ermanno ha una relazione con Romina, mentre Giuditta è innamorata di Aldo, pasticciere alle dipendenze dei Bellavista, che mira alla ricchezza di famiglia.

Premiata pasticceria Bellavista torna il cult di SalemmeMa il problema è un altro, più grave: Ermanno, tre mesi prima, ha subìto un intervento di trapianto alle cornee degli occhi, grazie all’intermediazione di Aldo che, conoscendo il dottor Rupelli, è riuscito a trovare gli occhi che poi vengono trapiantati al cognato, ignaro del fatto che il dottore sia implicato in un traffico clandestino di organi. Un giorno arriva in pasticceria Carmine, un barbone che, accompagnato da altri due barboni, Memoria e Gelsomina, rivuole i suoi occhi che ora ha Ermanno. Carmine, entrato in coma in seguito ad un incidente stradale, si credeva fosse morto e così gli hanno espiantato gli occhi.

Premiata pasticceria Bellavista torna il cult di SalemmeOra, guarito, Carmine si presenta in pasticceria, chiedendo di poter parlare con l’ignaro Ermanno, affinché possa conoscere la realtà delle cose. L’arrivo di Carmine sconvolgerà la quotidianità di tutti e grazie a lui, tutti, in particolare Ermanno e Giuditta, si renderanno per la prima volta indipendenti, conducendo poi la divertente commedia ad un finale inaspettato.

Gli attori, tutti magistralmente bravi, hanno reso onore alla commedia di Salemme

Premiata pasticceria Bellavista torna il cult di SalemmeGli attori, tutti magistralmente bravi, hanno reso onore alla commedia di Salemme, inserendo anche qualche novità, come alcune scenette recitate da musiche nuove. Giuseppe Gaudino, nella parte di Ermanno, recita in maniera garbata, mostrando palesemente le sue paure ed insicurezze. Viviana Cangiano interpreta una Giuditta in maniera efficace, con energia spumeggiante e con la battuta sempre pronta. Francesco Di Leva ben si compenetra in Aldo, il suo fidanzato, farfallone, sfaccendato, che pensa solo al guadagno.

Notevole l’interpretazione di Stefano Miglio

Premiata pasticceria Bellavista torna il cult di Salemme
Photo di Salvatore Pastore

Dolores Gianoli si cala egregiamente nel ruolo di Romina, la rigida e glaciale fidanzata segreta di Ermanno. Anche Alessandra Mantice è a suo agio come Rosa, la prosperosa e cinguettante dipendente dei Bellavista, amante di Aldo. Uno straordinario Adriano Pantaleo è perfetto come Carmine (parte che nella commedia del 1997 interpretava Salemme), sagace e beffardo al punto giusto, con una credibile presenza scenica, che va dal comico al drammatico. Notevole Stefano Miglio, con le sue incursioni piacevoli, nei panni di Memoria, con una recitazione scoppiettante, una mimica fantasiosa di giochi vocali, facendo uso dei vari dialetti, spingendosi anche a parlare spagnolo. Cristel Checca è molto brava a pennellare la sognante e malinconica ragazza di Sassuolo, Gelsomina.

La scenografia di Luigi Ferrigno è unica 

Premiata pasticceria Bellavista torna il cult di SalemmeLuigi Ferrigno ha creato una scena unica formata dal laboratorio della pasticceria con i suoi tavoli da lavoro, le paste nei vari scaffali e al centro, l’immenso letto rialzato dell’anziana madre, dotato di citofono. Ottimo il disegno luci di Paco Summente, fantasiosi i costumi di Chiara Aversano, sound designer curato da Italo Buonsenso, graziose le coreografie di Chiara Alboino.

Una pièce da vedere per passare due ore e più in allegria

Premiata pasticceria Bellavista torna il cult di SalemmeLa regia di Giuseppe Miale Di Mauro ha un buon ritmo, nonostante lo spettacolo in alcuni momenti risulti un po’ confusionario, chiassoso, eccessivo nell’uso del dialetto napoletano, per alcuni incomprensibile, con alcune battute forse un po’ scontate. Però c’è da dire che, c’è un profondo senso di cinica e graffiante ironia, con questi personaggi incapaci di vedere veramente le loro vite, e la realtà che li circonda. Da vedere, per passare due ore e più in allegria.

Giancarlo Leone

 

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