La prospettiva al Parioli- Recensione

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La prospettiva al Parioli

La prospettiva al Parioli. E’ in scena fino al 6 aprile in questo teatro di Roma, questa pièce scritta, diretta ed interpretata da Massimiliano Bruno.

La prospettiva al Parioli

La prospettiva al ParioliLa prospettiva al Parioli. E’ in scena fino al 6 aprile al Teatro Parioli Costanzo di Roma, questa pièce scritta, diretta ed interpretata da Massimiliano Bruno. Il testo è un inno all’ironia, anche se si trattano temi di genere universale, e non limitati all’ambiente dove vivono i cugini contadini, protagonisti della vicenda.

La prospettiva – trama

La prospettiva al ParioliNella pièce tre cugini della famiglia Jorio, sono proprietari di un’azienda agricola, situata in un casolare dove i tre vivono con le rispettive famiglie. C’è Sasà (Gianmarco Tognazzi), il più grande dei tre cugini, vedovo disperato, addolorato e padre di Sol (Alessandra Scalabrini), un’adolescente introversa, ma con un orecchio allenato che, come un dono di natura, suona tutti gli strumenti. C’è Tino, detto Zì Prete (Maurizio Lops), scapolo ma insoddisfatto. E poi c’è Tino (Massimiliano Bruno), infuriato, irritato con la vita, sposato con Donna (Sara Baccarini) molto sottomessa e annoiata.

Tre famiglie, ognuna con i propri trascorsi, accomunate dall’amore per la loro terra e per il loro lavoro

La prospettiva al ParioliTre famiglie, ognuna con i propri trascorsi, con le loro storie personali, ma tutte e tre collegate, fuse dall’amore per la loro terra e per il loro lavoro. Vivono la loro vita in questo casolare di campagna, isolati, lontani dal mondo intero, anche se il loro casolare resta il posto più bello del mondo, un posto da non abbandonare. Una vita tranquilla, ma passiva, abulica, dove tutti i giorni sono uguali, fino a che la loro vita, viene sconvolta da un qualcosa che ha il sapore della novità. Viene offerto loro, di vendere il terreno. Una prospettiva diversa si affaccia nelle loro vite?

La routine della vita in campagna stravolta dall’arrivo di Belinda 

La prospettiva al ParioliIn effetti questa routine viene stravolta dall’arrivo di Belinda (Malvina Ruggiano), una giovane donna vestita di rosso, figura misteriosa che fa ai cugini una proposta allettante: visto che è un’imprenditrice propone loro, per l’appunto, di vendere l’intero terreno e il casolare. I tre cugini si ritrovano a dover decidere se vendere, lasciare la loro terra, i loro ricordi e vivere una vita agiata, oppure restare e non cedere alla tentazione del denaro. Certo, l’arrivo della misteriosa Belinda complica gli equilibri familiari.

L’offerta della vendita del casolare di famiglia pone i personaggi a confronto con la paura del cambiamento

La prospettiva al ParioliQuesta situazione – vendere il casolare per farne un centro commerciale – divide gli Jorio che si chiudono a riccio sulle difensive, mentre il futuro promette novità e sviluppi, anche perché tutti i vicini, allettati dai soldi, hanno venduto. La tensione della storia è reale, tangibile. La famiglia dovrà confrontarsi con qualcosa di più grande: la paura del cambiamento.

Ognuno ha un carattere diverso che viene fuori proprio in questa situazione, con continue battute al fulmicotone, discorsi un po’ strani dai quali scaturisce il desiderio di prevalere l’uno sull’altro, per affrontare nel migliore dei modi il taglio con il passato in previsione di una serena e ricca vita senza pensieri.

La forza de La prospettiva è proprio nel racconto autentico dell’opposizione alla trasformazione

La prospettiva al ParioliLa forza de La prospettiva è proprio nel racconto autentico e viscerale dell’opposizione naturale, che le persone provano davanti alla possibilità di trasformazione. I tre cugini con le rispettive famiglie vivono nell’incertezza, confrontando i loro ideali e il richiamo della modernità, convinti che il loro terreno sia qualcosa che abbia un valore, un simbolo d’identità ma anche una gabbia. Tutto ciò comporta in loro di rivedere priorità e valori.

Massimiliano Bruno racconta la resistenza alla trasformazione

Massimiliano Bruno racconta la difficile situazione di lasciare andare le persone, la ritrosia al cambiamento, la resistenza alla trasformazione. La musica del Maestro Roberto Procaccini diventa un tema basilare per la pièce che collega e amplifica le emozioni dei personaggi. La scrittura, la regia, i costumi di Monica Rosini e la splendida scenografia di Andrea Cecchini, invitano gli spettatori a guardare il cambiamento da una nuova prospettiva, e magari a decidere di cambiare anche noi un po’ di più, guardando la vita da un angolo differente. L’energia delle canzoni rispecchia ottimamente la freschezza giovanile della messinscena.

La prospettiva è uno spettacolo da vedere per la bravura magistrale degli attori

La prospettiva al ParioliLa prospettiva è uno spettacolo da vedere, sia per la bravura magistrale degli attori, che ben si compenetrano nei loro ruoli, sia perché nel finale viene concesso uno sguardo sull’evoluzione di queste tre famiglie, lasciando al pubblico riflessioni aperte sulla resistenza e l’accettazione nella vita.

Giancarlo Leone

 

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