Fuochi d’artificio serie tv su Rai 1. Questa fiction prodotta dalla Fandango andrà in onda il 15, il 22 e il 25 aprile. Un progetto di grande valore che parla della nostra storia e che è rivolto ai ragazzi e alle famiglie.
Fuochi d’artificio serie tv su Rai 1
Fuochi d’artificio serie tv su Rai 1. Questa serie va in onda, in prima serata, il 15, il 22 e il 25 aprile, con la produzione della Fandango, della Matrioska e di Rai Fiction. La regia è affidata a Susanna Nicchiarelli.
La trama della fiction
La serie è liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Andrea Bauchard. E’ la storia di quattro adolescenti: Marta (Anna Losano), Davide (Luca Charles Brucini), Sara (Carlotta Dosi) e Marco (Lorenzo Enrico), che nel 1994, sognano la fine della guerra e il ritorno alla quotidianità. La guerra, però, c’è ancora e, nelle Alpi piemontesi, i partigiani combattono i nazifascisti. I quattro giovani fanno una scelta di campo e, con il nome di battaglia Sandokan, da insospettabili, sfruttando la loro giovane età, cooperano con i partigiani per la liberazione dell’Italia.
Un progetto di grande valore che parla della nostra storia, rivolto ai ragazzi e alle famiglie
La Rai si è detta orgogliosa del progetto sul quale ha investito. Come ha ricordato Francesca Tura, di Rai Fiction, durante la presentazione della serie, Fuochi di artificio “è un progetto di grande valore per il servizio pubblico. Non si parla solo della guerra e della Resistenza, ma anche dell’amicizia, della solidarietà, del primo amore e della separazione di questi giovani dai loro genitori”. Questo concetto è stato ribadito anche da Domenico Procacci di Fandango, che ha inoltre aggiunto l’importanza di produrre un film sulla Resistenza: “Sarei felice se si potesse produrre un film all’anno sulla Resistenza. Finora ne abbiamo prodotto solo uno: Il partigiano Johnny”.
Le microstorie della serie s’intrecciano con la Resistenza
La serie è piena di microstorie, come quella di Marta che sogna un mondo senza armi; o di suo fratello Davide, giovane determinato e fragile; o quella della timida Sara, che considera la Resistenza un dovere morale, o di Marco, adolescente riflessivo. Ma l’impegno civile è un qualcosa che questi giovani condividono con le loro famiglie e, soprattutto, con i loro nonni, nella fiction interpretati da Carla Signoris e Bebo Storti. L’antifascismo diventa dunque esperienza collettiva, capace di rafforzare i legami intergenerazionali. A fare da cornice a queste microstorie c’è un fatto storico più grande, quello della Resistenza.
Susanna Nicchiarelli, regista: “ E’ un racconto popolare per immagini che parla della Resistenza”
La novità di Fuochi d’artificio sta nel fatto che per la prima volta, a livello cinematografico, questa serie colma un’assenza: affronta infatti il tema della Resistenza utilizzando un linguaggio semplice e comprensibile. Finora mancava, come ha ribadito la regista, Susanna Nicchiarelli, “un racconto popolare per immagini che parlasse della Resistenza, [periodo storico NdR.] che ha un valore simbolico, e che è lotta per la libertà, per la democrazia e per la pace ”.
In conclusione, possiamo aggiungere che la serie che vedremo presto in tv, Fuochi d’artificio, ha come obiettivo anche quello di cementificare la memoria collettiva, unendo tre generazioni di italiani: nonni, padri e nipoti.
Andrea Magliocco