L’inferiorità mentale della donna in scena al teatro Quirino. Dal 4 al 9 marzo prossimi è in scena in questo teatro capitolino, un interessante lavoro che Giovanna Gra ha adattato da un testo di Paul Julius Mobius, con Veronica Pivetti.
L’inferiorità mentale della donna in scena al teatro Quirino
L’inferiorità mentale della donna in scena al teatro Quirino. Dal 4 al 9 marzo prossimi è in scena in questo teatro capitolino, un interessante lavoro che Giovanna Gra, ha adattato da un testo di Paul Julius Mobius, neurologo tedesco scopritore dell’omonima sindrome, dovuta ad ipotrofia o forte carenza, di alcuni nervi cranici. A suo tempo, giova sottolinearlo, il suo fu un vero e proprio trattato sulle differenze fisiche e spirituali tra i sessi, che generò il cosiddetto razzismo femminile.
L’inferiorità mentale della donna – trama
Aderendo alle tesi dell’Autore del controverso libro, ed affidando le teorie psichiche e psicologiche ad una interprete di particolare levatura, qual è Veronica Pivetti, l’autrice del lavoro in palcoscenico, si preoccupa di evidenziare come le donne, già dai secoli trascorsi, siano state generalmente considerate “deficienti”. Una sorta di Frankenstein, i cui atteggiamenti sconfinano inopinatamente addirittura nel politico: Il tutto, malgrado differenze fisiche che le inducono, a volte, anche ad uccidere portando ad esempi gli atteggiamenti di Agrippina, o della saponificatrice di Correggio, Leonarda Cianciulli.
Lo scopo dello spettacolo è esaltare il maschilismo in se stesso tendendo ad annichilire la personalità della donna
Appare evidente, come scopo dello spettacolo sia quello di esaltare il maschilismo in se stesso tendendo ad annichilire la personalità della donna; di certo il senso dell’humor della brava e simpaticissima Veronica riesce a riportare il pensiero scientifico dell’autore a livelli molto più attuali, accompagnato da brani di canzoni antiche e moderne, tutte ispirate alla figura femminile che, grazie alla sua interpretazione, appare fortemente rivalutata.
Si tratta di uno spettacolo alquanto complesso
Si tratta di uno spettacolo alquanto complesso al quale, pare opportuno assistere, dopo un minimo di preparazione sull’argomento trattato, assistendovi non con l’intenzione di criticare la donna in se ma con l’intenzione, che vale eccome, di rivalutarla.
La sagacia e la sottile comicità della Pivetti rendono più leggero lo spettacolo
La regia di Giovanna Gra, sceneggiatrice ed illustratrice di lungo corso, operata a quattro mani con Walter Mramor, appare perfettamente adeguata a sostenere la complessità dello spettacolo che, si ripete, appare di per se complesso ed a volte tortuoso. Ma la sagacia e la sottile comicità della quale la Pivetti la farcisce abbondantemente, riesce ad alleggerire la sorta di pesantezza, che può far indurre nello spettatore.
Andrea Gentili