Franco Branciaroli con Sior Todero Brontolon al Quirino. Un grande Branciaroli con l’accorta regia di Paolo Valerio si esibisce, con gli attori la Compagnia del teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia unitamente al Teatro degli Incamminati ed il Centro Teatrale Bresciano, sul palcoscenico di questo teatro capitolino.
Franco Branciaroli con Sior Todero Brontolon al Quirino
Franco Branciaroli con Sior Todero Brontolon al Quirino. Un grande Branciaroli con l’accorta regia di Paolo Valerio si esibisce in questo teatro capitolino in un celebre lavoro di Goldoni, messo in scena in un momento significativo per il mondo della donna, che – nella rappresentazione che terrà il palcoscenico dal 18 al 23 marzo prossimi – domina la bella ambientazione ideata da Marta Crisolini Malatesta.
E’ uno spettacolo colmo di significati, esplicitati o nascosti
E’ uno spettacolo colmo di significati, esplicitati o nascosti, ma tutti tali da evidenziare come il protagonista della storia, un “grande burattinaio” del calibro di un vecchio brontolone, avaro e dispotico, abituato a controllare tutto quello che succede in casa sua, intenda anche decidere a chi mandare in moglie una sua nipote, la cui madre prende il coraggio di contrastarlo, tramando abilmente con una sua cugina vedova che avrebbe individuato per la ragazza “un buon partito”, diverso da quello “deciso” dal Sior Todero. Quando quest’ultimo apprende del complotto, va su tutte le furie e tenta d’imporre alla nipote, invece, lo sciocco figlio del proprio amministratore, un giovinetto per cui ha un debole, e a cui non dovrebbe nemmeno versare alcuna dote.
La poderosa scenografia, raffigura un laboratorio di marionette
La poderosa scenografia, raffigura un laboratorio di marionette, che molto significativamente riproduce lo svolgimento della vita di ognuno di noi, a significare che tutto il mondo è un ensemble di pupazzi gestiti più o meno da altri. Molto interessante l’accostamento tra le espressioni dei personaggi in scena e le marionette siciliane che, muovendosi in simbiosi tra loro, danno vita ad allegorie, che convergono tutte nell’inneggiare alle capacità femminili, di fronteggiare il burbero despota.
La trama dello spettacolo, tipica del mondo goldoniano, è avvincente e piena di suspence
La trama dello spettacolo, tipica del mondo goldoniano, che è avvincente ed addirittura piena di suspence, per capire come andrà a finire la “lotta” tra Mirandolina (la mamma della ragazza da dare in sposa) ed il Sior Todero, è delicatamente descritta affiancando ai protagonisti, una serie di personaggi a latere tutti perfettamente in sintonia tra loro, per raggiungere il risultato finale di “abbattere” il dominio del Sior Todero il quale, da ultimo, dovrà prendere atto della sua sconfitta.
Lo spettacolo è molto accattivante
Lo spettacolo è molto accattivante, ma non si può fare a meno di segnalare che, essendo tutto recitato in dialetto veneto, resta un tantino difficile ai romani seguire lo svolgimento della commedia; per la qual cosa è utile andare “preparati” in teatro, come conviene a degli appassionati di Goldoni.
Andrea Gentili