Dicono di te film in prima visione assoluta su Rai 2

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Dicono di te, film in prima visione assoluta su Rai 2. E’ stata presentata a Roma, al Circolo sportivo Rai, questa pellicola che andrà in onda venerdì 21 marzo su Rai 2, alle 21,20.

Dicono di te film in prima visione assoluta su Rai 2

Dicono di te, film in prima visione assoluta su Rai 2Dicono di te, film in prima visione assoluta su Rai 2. E’ stata presentata a Roma, al Circolo sportivo Rai, questo film che andrà in onda venerdì 21 marzo su Rai 2, alle 21,20, con la regia di Umberto Carteni.

Dicono di te – trama

Dicono di te, film in prima visione assoluta su Rai 2Il film in prima visione assoluta su Rai 2, alle 21,20, è prodotto da Rodeo Drive e Rai Cinema, Dicono di te. La regia è di Umberto Carteni e gli attori principali sono Max Giusti, Paolo Calabresi e Ilaria Spada. Il film narra la storia di Giancarlo (Max Giusti), autore televisivo di successo, che dalla vita ha ottenuto ciò che voleva: fama, soldi, amore. Tutto va per il verso giusto, fino a quando rincontra il cugino Bernardo (Paolo Calabresi) che ha un dono soprannaturale: il potere di sentire cosa dicono le persone alle spalle degli altri. Da quel momento in poi la sua vita cambia. Giancarlo scopre che i colleghi non lo amano, gli amici mal lo sopportano, e che perfino la moglie Elena (Ilaria Spada), giornalista in cerca di scoop, sembra lo tradisca con Raul (Michele La Ginestra), un imprenditore di successo.

Max Giusti: “Giancarlo è un uomo di mezza età con tutte le sue improvvise insicurezze che prima pensava di non avere”

Dicono di te, film in prima visione assoluta su Rai 2Durante la conferenza stampa, moderata da Francesca Rizzo dell’Ufficio stampa Rai, Ilaria Spada, che nel film è Elena, moglie di Giancarlo, parla del suo personaggio. Elena presenta in tv programmi di intrattenimento, coltivando il sogno di affermarsi come giornalista di successo ed ha un rapporto “doloroso” con un marito affermato che tenta spesso di sminuirla. Il ruolo di Giancarlo, chiuso nella sua comfort zone piena di certezze, viene però messo in discussione. Max Giusti, che si è occupato anche della sceneggiatura del film e che sogna di condurre il Festival di Sanremo non subito perché mi sembra che i prossimi anni siano già prenotati”, spiega chi è Giancarlo: “Un uomo di mezza età con tutte le sue improvvise insicurezze che prima pensava di non avere. C’è l’idea di ripartire con la propria vita, si infatua, ma poi capisce che sta da solo”.

Il significato simbolico di Dicono di te è racchiuso nella critica all’autoreferenzialità della televisione generalista

Dicono di te, film in prima visione assoluta su Rai 2La crisi del protagonista svela il significato simbolico del film che è racchiuso nelle contraddizioni e nel cinismo spietato della televisione generalista di oggi, molto autoreferenziale e chiusa in se stessa. Il narcisismo del protagonista, che riflette la propria immagine specchiandosi nella sua amata tv, autocelebrando se stesso e il proprio successo, ma nascondendo le proprie paure, cela però i bisogni del pubblico. Come mette in evidenza il regista Umberto CarteniIl film è una critica al nostro mondo. Possiamo parlare di televisione o di cinema, ma spesso pensiamo di dare, in maniera un po’ conservativa, quello che il pubblico vuole, senza immaginare quello che potrebbe desiderare il pubblico.

Adriano De Maio, Direttore di Cinema e Serie Tv: “Siamo artisti. I linguaggi del cinema e quelli della televisione possono mescolarsi”.  

Dicono di te, film in prima visione assoluta su Rai 2Trasmettere un film in prima visione tv è qualcosa di innovativo in termini di prodotto e di processo. La Rai vuole in questo modo sperimentare inediti e originali percorsi ibridi capaci di mescolare i linguaggi del cinema con quelli della televisione, come evidenzia anche Adriano De Maio, Direttore di Cinema e Serie Tv :“La tv è circolare. Questa pellicola è bella anche perché abbiamo personaggi della televisione che fanno il cinema, mentre oggi il cinema italiano è chiuso, è un po’di elite. Questo genere di film con Carteni, Max Giusti, e il lavoro di Rai Cinema, rimettono nel frullatore tutte le esperienze e le caratteristiche dei nostri artisti”.

Andrea Magliocco

 

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