Compagni di scuola al teatro Orione di Roma. A più di 30 anni dal film di Carlo Verdone del 1988, arriva ora in teatro, esattamente al Teatro Orione di Roma, fino al 9 marzo, la pièce che porta lo stesso titolo di quel film, con la regia di Giancarlo Fares e l’adattamento di Sara Valerio.
Compagni di scuola al teatro Orione di Roma
A più di 30 anni dal film di Carlo Verdone del 1988, arriva ora in teatro, esattamente al Teatro Orione di Roma, fino al 9 marzo, la pièce che porta lo stesso titolo di quel film, Compagni di scuola, con la regia di Giancarlo Fares e l’adattamento di Sara Valerio. Viene portata sul palco una commedia che è un mix di nostalgia, ironia e riflessioni sull’amicizia e sul tempo.
La trasposizione teatrale del film di verdone è stata un’impresa ardua pur riuscita
Certo l’impresa mette paura è non è certo facile sostituire un valido cast di attori come, ad esempio, Carlo Verdone, Nancy Brilli, Christian De Sica, Massimo Ghini, Eleonora Giorgi, Alessandro Benvenuti, Athina Cenci. Eppure questa pièce teatrale è riuscita a mettere in scena interpreti, o meglio attori, perfettamente in grado di riprendere a tutto campo lo spirito e le atmosfere proprie di quel mitico film, ricordando le stesse sensazioni di allora.
La commedia ha una sceneggiatura di spessore
Una sceneggiatura di spessore, molto corposa supera alla grande, ad esempio, l’ostacolo dell’incidente accaduto al finto paraplegico, che qui si autodenuncia e rimane seduto su una sedia a rotelle, per quasi tutta la rappresentazione, oppure la mancanza principale di un personaggio principale come Fabris, che qui viene solo chiamato in causa grazie ai telefonini, che ogni ex compagno di scuola ha sul suo telefonino, che al tempo del film non esistevano proprio.
Una commedia divertente che diviene drammatica
Da commedia abbastanza divertente, dove gravitano vari personaggi più o meno esuberanti, estrosi, la pièce prende subito la piega del dramma, un dramma che fa riflettere soprattutto per certi pregiudizi duri a morire, per la difficoltà di mantenere stabili per lungo tempo i rapporti interpersonali, per il valore specifico del tempo, che fa venir meno in maniera forte sogni, accentuando invece forti delusioni.
Quasi tutti gli attori sono compenetrati nei loro ruoli
A parte il personaggio di Luca Guglielmi, cui dà vita l’attore Leonardo Bocci, forse non molto valorizzato dalla regia, pur essendo un attore di carattere e talento, viene posto in secondo piano e il suo ruolo imprigiona la sua esuberanza, tutti gli altri attori sono ben compenetrati nei loro ruoli.
Stefano Ambrogi, che fa risaltare la sua verace romanità
A cominciare da Stefano Ambrogi, che fa risaltare la sua verace romanità, nel ruolo del macellaio Bruno Ciardulli, forse più veritiero dell’attore del film Angelo Bernabucci. E poi, Matteo Cirillo, che interpreta quello che fu il ruolo nel film di Christian De Sica, lui è molto più esuberante e riesce a dare rispetto a quello visto nel film, con un taglio molto più comico e simpatico; Marco Bianchi veste i panni che furono di Alessandro Benvenuti, personaggio che finge una paresi presentandosi su una sedia a rotelle. Ottima interpretazione, in quanto prima si rende antipatico, mentre poi il suo ruolo lo fa diventare nostalgico.
Annalisa Favetti, è bravissima nella sua caratterizzazione
Annalisa Favetti, è bravissima nella sua caratterizzazione, interpreta la figura che fu di Eleonora Giorgi: è un po’ svampita e smemorata, ma a volte sa essere pungente, per poi ripiombare ad essere una donna candida, ingenua. Gigi Palla è il logorroico, asfissiante personaggio che interpretò nel film Luigi Petrucci; Sara Valerio è la psicologa, ruolo che fu di Athina Cenci. Il suo personaggio si discosta un po’ dagli altri dandone un taglio più personale. Pietro Romano è l’alter ego di Carlo Verdone, ma il suo personaggio è completamente diverso. Regalerà, chiudendo lo spettacolo, un bel monologo finale, toccante, ben interpretato.
Emy Bergamo è bella e padrona della scena
Emy Bergamo la vediamo bella e padrona della scena, nel ruolo che fu nel film di Nancy Brilli; Stefano Thermes è forse il personaggio più odiato, qui nella pièce ancora più viscido di quello che interpretò nel film Massimo Ghini, il politico senza scrupoli, spocchioso, tronfio di aver fatto carriera in politica. E poi c’è Marta Gagliardi, nel ruolo che fu di Natasha Howey nel film: è la ragazza impacciata e timida che subisce le molestie del politico, l’unica a dimostrare di avere moralità.
La pièce ricrea la stessa nostalgia del film di Verdone
Compagni di scuola, in versione teatrale, ricrea la stessa nostalgia vista nel film, con in più una buona dose di ironia pungente che spinge a fare una profonda riflessione su quel che resta dell’amicizia, ma anche sul tempo passato e su come abbia lasciato profondi segni nei comportamenti ed atteggiamenti fastidiosi.
Compagni di scuola è una commedia assolutamente da vedere
Diretta dall’ottima regia di Giancarlo Fares, Compagni di scuola vale la pena di essere vista, poiché la commedia, certo ovviamente ridimensionata per il teatro, vale la pena di essere vista: la sceneggiatura vivace e brillante rimane godibile grazie ad un susseguirsi di scene divertenti e paradossali, dialoghi irriverenti e pungenti con personaggi riusciti e diventati memorabili, che hanno conquistato la platea.
Giancarlo Leone