A Mirror alla Sala Umberto di Roma. Questo testo della scrittrice Sam Croft, con traduzione italiana, adattamento e regia di Giancarlo Nicoletti, è in scena fino al 30 marzo in questo teatro capitolino.
A Mirror alla Sala Umberto di Roma
A Mirror alla Sala Umberto di Roma. Questo testo della scrittrice Sam Croft, con traduzione italiana, adattamento e regia di Giancarlo Nicoletti, è in scena fino al 30 marzo in questo teatro capitolino, che vede protagonisti Ninni Bruschetta, Claudio “Greg” Gregori, Fabrizio Colica, Paola Michelini, Gianluca Musiu.
Uno spettacolo particolare e originale, drammatico e comico
Questo spettacolo, molto particolare e originale, drammatico e comico allo stesso tempo, arriva in Italia dopo aver avuto molto successo in Inghilterra. Qui vengono affrontati svariati temi, come la libertà di parola, l’autoritarismo, la censura. E’ una pièce elettrizzante, un thriller dark ad alto tasso di ironia e adrenalina, dove nulla è come sembra e che interagisce con il pubblico che è continuamente chiamato in causa.
A Mirror – trama
In A Mirror ci troviamo in un ufficio kafkiano, molto particolare, un mix tra uno stile vecchio ed uno stile moderno. Il tutto somiglia, ad una grande cabina telefonica inglese. Dentro questo ufficio avvengono cose incredibili, che rendono complicato distinguere il vero dal falso. All’inizio, per mescolare, scompaginare il tutto, gli artisti fingono di celebrare un matrimonio, quello tra Nina e Leo, nell’elegante sala eventi di uno stato totalitario dove le opere teatrali e cinematografiche devono passare sotto le forche caudine della censura del Ministero.
La cerimonia, però, è solo una copertura. Man mano che si va avanti, la trama prende una piega shakespeariana con due scene conclusive molto drammatiche. Dove stia la verità è sempre in discussione, i ruoli sono sempre pronti a capovolgersi e le forze dell’ordine attendono in agguato, limitando sempre più ogni distanza fra il dietro le quinte e il palcoscenico. In questo spettacolo il pubblico deve aspettarsi di tutto, anche di essere complice degli attori e di finire in galera.
Ninni Bruschetta interpreta un funzionario del Ministero della Cultura, che è convinto di stare dalla parte degli autori
Ninni Bruschetta interpreta un funzionario del Ministero della Cultura, che è convinto di stare dalla parte degli autori. Da parte sua, li aiuta a districarsi dentro i binari consentiti dal regime, consentendo loro di vivere. Nei panni di un autore, Claudio “Greg” Gregori.
Lo spettacolo fa emergere la bravura degli attori del cast impegnati in una trama narrativa complessa
Lo spettacolo, seppur mette in mostra la bravura degli attori, appare alquanto complesso, forse poco comprensibile da un pubblico che va a teatro per divertirsi, tutt’al più riflettere, ma qui appare alquanto difficile entrare in certi meccanismi, creati dall’autrice Sam Croft. Penso che la gran parte del pubblico italiano, tranne quello che ama certi generi cosiddetti cervellotici, non sia ancora pronto per spettacoli del genere.
Giancarlo Leone