Guerra e Pace all’Argentina

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Guerra e Pace all’Argentina

uerra e Pace all’Argentina. Il testo è la trasposizione teatrale di Lev Tolstoj, adattata da Gianni Garrera e Luca de Fusco con la sua regia.

Guerra e Pace all’Argentina

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Guerra e Pace all’Argentina. La Storia del Continente Europa, per non dire del Pianeta Terra, è scandita dalla ricerca di un millenario equilibrio tra e di Forze. Civiltà che sopprimono, altre che soccombono,  confini che si rivendicano, diritti di proprietà che si accampano. È in fondo un fantasma incendiario quello che agita e abita il nostro caro Pianeta Blu, uno spirito che si incarna e prende le sembianze in persone – prevalentemente uomini – che, con il loro agire, segnano ineluttabilmente il destino di epoche storiche e intere generazioni.

Trasposizione teatrale del celebre romanzo di Lev Tolstoj  di Gianni Garrera e Luca de Fusco

Guerra e pace_ Pamela Villoresi e Paolo Serra © rosellina garbo 2024 _RG_7437
Guerra e pace_ Pamela Villoresi e Paolo Serra © rosellina garbo 2024 _RG_7437

Questo aspetto è talmente vero che lo scrittore russo Lev Tolstoj fa dire alla sua Anna Pavlovna (Annette), personaggio chiave di Guerra e Pacele donne non fanno le guerre, se fosse per loro probabilmente nemmeno ci sarebbero i conflitti”. Ed è della trasposizione teatrale di Guerra e Pace adattata da Gianni Garrera e Luca de Fusco con la regia di Luca De Fusco, in scena al Teatro Argentina di Roma e poi in tour, che vogliamo prendere le mosse, da quella Europa scossa dalle invasioni napoleoniche che tanto ricorda il momento attuale.

Il capolavoro dell’autore russo rimane attualissimo

Guerra e pace_ Pamela Villoresi e Paolo Serra © rosellina garbo 2024 _RG_7437Ieri un Bonapartismo che mira a sovvertire  l’ordine costituito del vecchio Continente, oggi l’Europa nuovamente sotto attacco nel suo significato intimo di baluardo di democrazia. Lungi dall’essere anacronistico, Guerra e Pace resta un testo attualissimo, un urlo di condanna alla guerra e a quel suo virus di onnipotenza, che ciclicamente  contamina  autocrati di ogni epoca.

Guerra e Pace – trama

Guerra e pace_ Pamela Villoresi e Paolo Serra © rosellina garbo 2024 _RG_7437La scena si apre sull’imponente scalinata discendente di un palazzo nobiliare, le scene sono curate da Marta Crisolini Malatesta, dove si snodano le vicende dei protagonisti, rampolli ed ereditieri annoiati dalla tranquillità (e ripetitività) del mondo della Pace. Siamo nella Russia scossa dall’avanzata napoleonica e dalla minaccia di una invasione prossima di Mosca. Il timore di una resa accende ardore e smania difensiva in coloro che vedono nella Guerra l’unico modo per attuare il respingimento, senza considerare il tributo di sangue e dolore che comporterà. Nonostante il coraggio in battaglia e l’ardore patriottico richiesto agli Uomini che vanno al fronte.

Interessanti le creazioni video che alleggeriscono un testo denso

Guerra e pace_ Pamela Villoresi e Paolo Serra © rosellina garbo 2024 _RG_7437
Guerra e pace_ Pamela Villoresi e Paolo Serra © rosellina garbo 2024 _RG_7437

Al contrario, le protagoniste femminili sembrano sorvolare le armi e i campi di battaglia. Restituendo centralità all’Amore, all’ebbrezza, che genera sia pur tra delusioni e amarezze. Un amore puro e virginale, unica risposta di senso ad un mondo in rovina. Interessante l’ideazione delle creazioni video di Alessandro Papa che alleggeriscono un testo denso, intenso che restituisce il mondo  interiore dei protagonisti di una Russia ottocentesca che non si allontana molto dagli scenari attuali.

Tributo e merito vanno riconosciuti a tutti gli attori in scena

Guerra e pace_ Pamela Villoresi e Paolo Serra © rosellina garbo 2024 _RG_7437Tributo e merito vanno riconosciuti agli attori Pamela Villoresi, Federico Vanni, Michele Nani, Paolo Serra, Giacinto Palmarini, Alessandra Pacifico Griffini, Raffaele Esposito, Francesco Biscione, Eleonora De Luca, Mersilia Sokoli e Lucia Cammalleri, che portano per mano lo spettatore dentro un affresco di anime ed eventi, mantenendo alto il ritmo dello spettacolo e l’interpretazione – sempre credibile e mai esasperata – di personaggi scossi dalla consapevolezza che la Guerra, cambierà ineluttabilmente vite e destini. Applausi a fine replica copiosi e meritatissimi.

Francesca Pistoia

 

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