Detectives – casi risolti e irrisolti su Rai 2. Giovedì 20 febbraio in prima serata su questa rete inizia la quarta stagione di Detectives – casi risolti e irrisolti, il programma di Rai Approfondimento condotto da Pino Rinaldi in 4 puntate.
Detectives – casi risolti e irrisolti su Rai 2
Giovedì 20 febbraio comincia la nuova stagione di Detectives – casi risolti e irrisolti. Il programma, condotto anche quest’anno da Pino Rinaldi, vede la collaborazione della Polizia di Stato e la presenza di due importanti personalità in campo criminologico e accademico. Si tratta della professoressa Anna Maria Giannini, docente di Criminologia forense e il professor Arije Antinori, docente di Criminologia e Sociologia della devianza. A loro si aggiungono, i magistrati Valerio De Gioia e Ines Pisano. In ognuna della quattro puntate, la vicequestore di Polizia Sarah Scola mostra i dati dei fenomeni criminali.
La novità di quest’anno è costituita dalla presenza diP un nuovo segmento “La storia di…”. Nella parte finale del programma Rinaldi si confronta con le vittime o i loro familiari.
La nuova edizione del programma avrà una novità costituita dalla presenza di un nuovo segmento “La storia di…” in cui Pino Rinaldi intervista e si confronta in studio con le vittime e i loro familiari. Come accennato da Rinaldi durante la presentazione del programma moderata da Fabrizio Casinelli, direttore dell’Ufficio stampa della Rai, ci sarà la testimonianza della sorella di Rosalia Molin scomparsa insieme a Paola Costantini nel 1991, di Francesca Girardi, ferita dagli attentati dinamitardi di Unabomber, della madre di Flavio Simmi ucciso a Roma nel 2011, e di Manuel Bortuzzo, nuotatore ferito a Roma nel 2019 per uno scambio di persona.
Detective cerca di risolvere i casi rimasti ancora irrisolti. Fondamentale la condivisione con il pubblico
Durante la presentazione del programma la dottoressa Sarah Scola, vicequestore di Polizia, ha posto l’accento non soltanto sulla competenza degli investigatori, ma anche sul loro lato umano perché “l’investigatore è fatto di emozioni come quando si trova davanti a una scena del crimine drammatica, è fatto di delusioni perché non riesce ad arrivare subito alla soluzione del caso”. Come spettatrice, ha aggiunto la dottoressa Scola, “ho apprezzato anche l’intuito dell’investigatore, che è quella lampadina che si accende e che magari dà la svolta per risolvere il caso”. Per la vicequestore inoltre, grazie alla condivisione e alla partecipazione del pubblico, si può arrivare anche alla risoluzione di casi freddi, cioè quelli rimasti ancora irrisolti.
Pino Rinaldi: “Il pubblico è il soggetto al quale ci si rivolge. Abbiamo la pretesa e il desiderio di coinvolgerlo”
Ai microfoni di Visum a proposito dell’importanza del pubblico da un punto di vista della narrazione, Pino Rinaldi ha ribadito che “dal punto di vista narrativo, il pubblico è il soggetto al quale ci si rivolge dall’inizio alla fine. Nel caso specifico di Detective, noi abbiamo anche la pretesa e il desiderio di coinvolgerlo. Per quanto riguarda le storie che raccontiamo se ci fosse qualcuno che sapesse e potesse dare qualche contributo, sarebbe importante che telefonasse o scrivesse.
Andrea Magliocco