L’arte della truffa alla Sala Umberto di Roma. E’ in scena fino al 2 febbraio questa esilarante pièce scritta da Augusto Fornari (che cura anche la regia), Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli.
L’arte della truffa alla Sala Umberto di Roma
L’arte della truffa alla Sala Umberto di Roma. E’ in scena fino al 2 febbraio questa esilarante pièce scritta da Augusto Fornari (che cura anche la regia), Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli, che vede protagonista il magistrale Biagio Izzo, che interpreta un truffatore, Francesco, una sorta di moderno Robin Hood, che non tollera le ingiustizie e ruba ai ricchi per donare ai poveri.
L’arte della truffa – trama
La vita di Gianmario Borghetti, ricco imprenditore napoletano, e della moglie Stefania viene sconvolta dall’arrivo del fratello di lei, Francesco, che la coppia è costretta a prendere a casa, per fargli ottenere gli arresti domiciliari.
Gianmario Borghetti è in gara per ottenere un grosso appalto: quello della ristrutturazione del Duomo di Napoli. E’ un uomo integerrimo da generazioni (suo nonno prima, poi suo padre), in ottimi rapporti con il Vaticano. Lui e la moglie Stefania sembrano vivere una vita tranquilla, fino a quando, come dicevamo, il cognato Francesco non piomba a casa minando la loro quotidianità.
Francesco è un truffatore che vendeva case dell’Inps impropriamente. Vero e proprio maestro del raggiro ai ricchi, l’uomo è finito ripetutamente in galera a Poggioreale, fino a quando per l’appunto gli vengono assegnati i domiciliari grazie all’ospitalità della sorella, con cui divide il legame familiare materno.
L’imprevisto la fa da padrone al centro delle vicende di Francesco e della sua famiglia
Dopo un imprevisto rovescio finanziario, la sgradita presenza del galeotto, diventerà di vitale importanza per salvare il conto in banca della famiglia Borghetti e se ad essere truffata fosse proprio la Chiesa, istituzione che il buon Gianmario serve e riferisce con tanto zelo?
L’imprevisto la fa da padrone al centro delle vicende di Francesco e della sua famiglia. Rovesciando la medaglia in modo tale che, il truffatore diventi supporto del cognato Gianmario, allorquando quest’ultimo verrà a sua volta raggirato. In questo frangente, scoprirà che “l’arte” appresa dal cognato, è in realtà salvifica per lui, e frutto di una netta inversione di mentalità che porterà al riscatto lo stesso Francesco, prima nei confronti della sua famiglia, e poi del prossimo. La truffa a fin di bene, porterà Gianmario a riconsiderare il rapporto, con il cognato.
La pièce è colorata nell’uso di diversi dialetti con molti colpi di scena
Colorata nell’uso dei dialetti dove figurano napoletano, siciliano, brasiliano e italiano, L’arte della truffa è una trottola carinissima di eventi e di colpi di scena. Mostra però, che la redenzione non ha mezze vie e a volte l’errore non è un crogiuolo, e soprattutto che la libertà di scelta è necessaria perché un uomo, in questo caso Francesco, possa scegliere in modo spontaneo di autopurificarsi. Ma la pièce comica ci dimostra anche che l’affetto riesce a smuovere le cose intorno a noi, anche quelle più stagnanti e che la comicità, oltre a servire a sdrammatizzare le cose, diventa una parabola degli stati d’animo dell’uomo, costruita sull’alternanza inevitabile di infelicità e sorrisi.
In scena un magistrale Biagio Izzo regala uno spettacolo spassoso
Biagio Izzo, magistrale attore, ben compenetrato nel suo ruolo di truffatore (Francesco) si conferma come sempre un grande artista, regala uno spettacolo spassoso, vivamente consigliato.
Un cast ben affiatato coadiuva Biagio Izzo in scena
Al fianco dell’attore comico che come sempre è mattatore di garanzia, ci sono i colleghi affiatati con cui si rinnova la collaborazione artistica teatrale: Carla Ferraro (nel ruolo di Stefania, sorella di Francesco), Roberto Giordano (nel ruolo di Gianmario, cognato di Francesco. La coppia Izzo-Giordano crea un ottimo contraltare tra indole illegale e indole irreprensibile), Ciro Pauciullo (nel ruolo dell’appuntato di polizia), Arduino Speranza (nel ruolo di un cardinale) e Adele Vitale (nel ruolo della brasiliana Cielo).
L’arte della truffa è uno spettacolo imperdibile
L’arte della truffa, sicuramente imperdibile, una pièce brillante tra momenti paradossali, comici ed emozionanti.
Giancarlo Leone