Linea di confine

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Linea di confine

Linea di confine. Solo per tre giorni al Teatro Le Salette di Roma,  è ritornata sulle scene romane l’attrice Paola Riolo, con un testo da lei stessa scritto, diretto ed interpretato. Uno spettacolo che fa pensare ma anche riflettere.

Linea di confine 

Linea di confineLinea di confine. Solo per tre giorni al Teatro Le Salette di Roma, è ritornata sulle scene romane l’attrice Paola Riolo, con un testo da lei stessa scritto, diretto ed interpretato. E’ una storia che mette in evidenza le vicende di due sorelle, Kiki e Viviana, che, pur abitando nella stessa casa, hanno due vite completamente diverse, come diverso è il loro modo di essere.

Linea di confine con Paola Riolo che interpreta su sorelle agli antipodi

Linea di confineKiki ha un rifiuto totale per il mondo che la circonda, si è rinchiusa in casa, come se cercasse nelle mura una protezione, ed esce solo dalla stanza quando Viviana non è presente. Ma lo stare in casa non le giova: si sente frustrata, disperata, sola. Al contrario della sorella Viviana, invece, che sprizza felicità da tutti i pori: lei è travolgente, ha voglia di vivere, da cui scaturisce il suo soprannome Vivi.

Linea di confine – trama

E’ piena di iniziative, progetti, nuove idee, vuole aiutare tutti e desidera innamorarsi. Esce sempre di casa felice, come se fuori l’aspettasse qualcosa di unico, di fantastico, tornando sempre carica di speranze e sogni. Se i sogni di Vivi sono unici, meravigliosi, quelli di Kiki sono dei veri incubi.

Nell’allestimento scenografico di Francesco Di Summa, le protagoniste alternandosi sul palco parlano l’una dell’altra, raccontandosi, detestandosi, ma senza mai però incontrarsi, separate sì da un’invisibile linea di confine, ma unite da un legame indissolubile.

Paola Riolo, nell’interpretare contemporaneamente le due sorelle, dà una prova di magistrale recitazione

Linea di confineL’attrice Paola Riolo, nell’interpretare contemporaneamente le due sorelle, dà una prova di magistrale recitazione. Riesce perfettamente a sdoppiarsi in Vivi e Kiki che quasi sembrano due donne diverse, mentre invece è sempre lei a dare la doppia interpretazione.

Linea di confine – un testo di spessore che fa pensare e riflettere

Inizialmente lo spettatore poteva essere tratto in inganno, pensando che le attrici fossero due. Ma poi si rende conto che le due donne in scena sono la stessa persona. Una recitazione eccellente, per un testo di spessore, una prova d’attrice ricca di emozioni, che fa pensare ma anche riflettere. Peccato che questo spettacolo, Linea di confine, sia andato in scena solo per tre sere. Meritava più repliche. Speriamo che venga riproposto. Qui c’è il vero Teatro con la T maiuscola.

Giancarlo Leone

 

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