La Mandragola al teatro Arcobaleno di Roma. Fino a domenica 15 dicembre è andata in scena, in questo teatro, un vero capolavoro della comicità cinquecentesca di Nicolò Machiavelli, ritenuta un classico della drammaturgia letteraria italiana, adattata e diretta da Nicasio Anzelmo.
La Mandragola al teatro Arcobaleno di Roma
Nicasio Anzelmo al teatro Arcobaleno di Roma. Fino a domenica 15 dicembre è andata in scena, in questo teatro un vero capolavoro della comicità cinquecentesca di Nicolò Machiavelli ritenuta un classico della drammaturgia letteraria italiana, adattata e diretta da Nicasio Anzelmo. Protagonista dell’opera Domenico Pantano. Con lui in scena Anna Lisa Amodio, Antonio Bandiera, Chiara Barbagallo, Laura Garofoli, Nicolò Giacalone, Matteo Munari.
La Mandragola è una commedia divertente di Nicolò Machiavelli
La Mandragola, pur essendo una commedia divertente, pur tuttavia è un testo di denuncia nei confronti della perdita totale di morale della società del tempo, di cui si mettono in discussione i valori familiari, inducendo nello spettatore un riso agrodolce, che fa riflettere e che critica la politica papale, legando Roma e Firenze. Il 1518, probabile anno della commedia, fu un anno particolare per il traffico delle indulgenze dove i fedeli potevano garantirsi il regno dei cieli e l’eternità beata, promessa vacillante di una Chiesa minata dai temi divulgati dalla Controriforma e da Lutero contro la chiesa cattolica rappresentata dal potere mediceo di Papa Leone X che imperava su Firenze a cui si aggiungeva il pericolo di un’invasione turca. La cristianità si indeboliva perché era sotto la minaccia degli infedeli.
Il dramma de La Mandragola si rifà a Plauto, Terenzio e a tutta la tradizione novellistica italiana duecentesca
Il dramma de La Mandragola si rifà a Plauto, Terenzio e a tutta la tradizione novellistica italiana duecentesca. La trama della commedia si basa su due strutture intrecciate fra loro: una amorosa, tipica della tradizione italiana del 1200 dell’amor sacro e dell’amor profano, qui rappresentata da Callimaco innamorato della bella giovane Lucrezia, moglie di Messer Nicia; una comicità beffarda che ha inizio con il folle, maniacale desiderio di avere figli della vittima, che è il vecchio Nicia, il marito ingannato.
La Mandragola – trama
La storia si svolge a Firenze. Callimaco è innamorato di Lucrezia, moglie dell’ingenuo e sciocco dottore in legge Messer Nicia, che ha il rammarico di non avere figli. Con l’aiuto del servo Siro e dell’astuto amico Ligurio, Callimaco, nel ruolo di medico, cerca di convincere Messer Nicia che l’unico modo per avere figli sia di somministrare a sua moglie una pozione di mandragola (da qui il titolo della commedia), ma il primo che avrà rapporti con lei morirà.
La trama della commedia si basa su due strutture intrecciate fra loro
Ligurio propone allora a Nicia una soluzione geniale, cioè che a morire sia un garzone. Nicia si tranquillizza, anche se rimane perplesso, visto che qualcuno per forza di cose dovrà giacere con sua moglie, che però si fa tanti scrupoli. Ligurio ovviamente ha pensato all’amico Callimaco, che è folle per Lucrezia: non ci sarà nessun garzone come vittima predestinata, ma sarà lo stesso Callimaco a travestirsi da tale. In una divertente scena, il garzone-Callimaco viene colpito, portato a casa di Nicia e poi messo nel letto con Lucrezia. Questa, che nel frattempo è stata convinta da Frà Timoteo a consumare l’adulterio, accetta e quando si rende conto della vera identità di Callimaco, passa con lui una stupenda notte, decidendo di diventare sua amante. Dopo la notte degli inganni, assunte di nuovo le sembianze del medico, Callimaco ottiene dall’inconsapevole Nicia, contento della futura paternità, il permesso di abitare a casa sua e di godere segretamente delle grazie di Lucrezia.
La commedia pur essendo del ‘500 è di grande attualità
La Mandragola, pur appartenendo al Cinquecento, risulta essere di enorme attualità. Bravissimi tutti gli attori, ben compenetrati nei loro ruoli, ottimo l’adattamento di Nicasio Anzelmo che pone l’accento sull’universalità dell’opera, esplorandone la capacità di parlare ancora oggi di amore, potere, inganno.
La Mandragola è uno spettacolo da vedere, imperdibile
Ad arricchire la messa in scena, le scenografie di Giovanni Nardi, i costumi di Susanna Proietti e le musiche originali di Giovanni Zappalorto. La produzione, vuole restituire tutta la verve satirica e la profondità dell’opera originale, offrendone una lettura contemporanea. La Mandragola, uno spettacolo da vedere, imperdibile poiché spinge lo spettatore a riflettere, su legami tra potere religioso e corruzione.
Giancarlo Leone