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Intervista ad Anna Sarfatti

Intervista a Anna Sarfatti. Questa scrittrice e traduttrice di libri per ragazzi, ha pubblicato recentemente il romanzo, intitolato Il nido del tempo edito da Giunti. Visum l’ha intervistata.

Intervista ad Anna Sarfatti

Anna il libro è ispirato alle vicende della tua famiglia, com’è stato raccontarle in un romanzo per ragazzi?

Ho voluto raccontare una parte della storia di mia madre, secondo me forse la parte più intensa della sua vita, pensando che sia una vicenda che fa conoscere l’altro aspetto – oltre alle deportazioni e alle loro drammatiche conseguenze – della persecuzione degli ebrei, quello che ha comportato il diventare profughi  in paesi stranieri o clandestini in patria. Allo stesso tempo penso che questa vicenda aiuti a riflettere sulle drammatiche storie di migrazione dei nostri giorni. Intorno alla vicenda di mia madre ho tessuto una trama che facesse sentire i giovani lettori e lettrici dentro quella storia, che a tutti gli effetti appartiene anche a loro”.

 

 

Tanti anni di differenza tra Margherita e Lisa, due generazioni a confronto, eppure hanno molto in comune, è così?

Sì, Lisa e Margherita hanno in comune una notevole forza, che le aiuta nell’affrontare le situazioni dolorose, seppure incomparabili, di fronte a cui si trovano. Entrambe, Lisa e Margherita, aspirano alla libertà, intesa come autonomia di giudizio e di comportamento: nel caso di Lisa ne è prova la sua vita intera, nel caso di Margherita lo si avverte come aspirazione e ricerca. Entrambe poi sono capaci di relazioni familiari e amicali intense che arricchiscono la loro vita affettiva”.

 

 

Nel libro si incontrano passato e presente nei personaggi e nei luoghi

Passato e presente si incontrano e si incrociano nei personaggi e nei luoghi, nei giochi e nelle situazioni. Quanto è importante raccontare per non dimenticare?

Si incontrano passato e presente, e aggiungerei anche futuro. La memoria, diversamente dalla verità storica, è soggettiva, è materia calda… Chi legge, e penso in particolare ai più giovani, è invitato ad identificarsi, lasciandosi coinvolgere; questo permette di contestualizzare quegli eventi drammatici nella vita delle persone, di capire come quegli eventi condizionino e determinino le vite dei singoli individui”.

 

Il nido del tempo è anche una storia di solitudine e amicizia?

Sicuramente una storia di amicizia tra generazioni, che siano o meno imparentate, e tra coetanei. Il tema della solitudine che propongo tratta un aspetto particolare della solitudine, cioè quell’essere soli di fronte a scelte importanti della propria vita”.

 

 

 

Il libro è una storia di amicizia tra generazioni

Hai introdotto la nuova edizione del Diario di Anna Frank, in cosa cambia questa edizione e quanto è un libro fondamentale da leggere a ogni età?

E’ una nuova traduzione e soprattutto una edizione molto curata nella sua veste grafica, per renderla quanto più simile alla sua natura di diario, con ritagli, aggiunte, caratteri diversi, sottolineature e fotografie. E’ un testo fondamentale, a mio parere da leggere a partire dalla prima media e non prima, per entrare nella tempesta emotiva di Anne Frank, tipica degli adolescenti e per confrontarsi con il suo pensiero che investe tanti ambiti, dalle relazioni familiari ai rapporti con le amiche e i ragazzi, dalle letture ai tanti interessi, dalla politica alla fede, dalla natura all’emancipazione delle donne. Il fatto che Anne scriva mentre vive, e ogni pagina vibri delle sue passioni, ne fa a mio parere un testo preziosissimo. Inoltre Anne ha il talento della scrittrice, per cui sa affascinare i suoi lettori”.

Traduci e scrivi, cosa ti piace invece leggere?

Mi appassionano la narrativa e la poesia, sia per adulti che per ragazzi e bambini.  Penso che queste classificazioni per età siano utili per aiutarci a selezionare i testi che proponiamo ai bambini, che siano effettivamente adeguati a loro, ma impoveriscano gli adulti che nella letteratura per bambini e ragazzi possono trovare una miniera, per la qualità di testi e di immagini che oggi sa offrire”.

Cristina Marra

 

 

Cristina Marra: giornalista pubblicista, si occupa di critica letteraria da diversi anni con particolare riferimento alla narrativa giallo-poliziesca. È stata direttore artistico di numerosi festival tra Festival Lipari Noir, Arena Faletti di Ombre Festival, Calabria Noir Festival, Bologna on the road, le strade del noir, Festival del Giallo di Cosenza. È organizzatrice di diverse rassegne letterarie e ha scritto racconti noir presenti in diverse antologie.È Direttore della collana noir Emozioni d'inchiostro noir e Piccoli noir dell'editore Laruffa.