X
    Categories: Libri

A tavola con gli Etruschi di Giorgio Franchetti

A tavola con gli Etruschi  Edizione Efesto di Giorgio Franchetti, è un viaggio alla scoperta dei Rasenna, attraverso il loro rapporto con il cibo.

A tavola con gli Etruschi di Giorgio Franchetti

Dopo Panem et circenses. Vita e morte nell’arena del ’14, insignito del Premio letterario Vittorio Alfieri, dopo il successo internazionale di A tavola con gli antichi romani. Storia, aneddoti e tante ricette per scoprire come mangiavano i nostri antenati culturali pubblicato  nel 2017, Giorgio Franchetti, scrittore ma anche “archeo-medico”, archeologo subacqueo, viaggiatore e autore di programmi televisivi e di documentari e cortometraggi , in collaborazione con Soprintendenze e Musei e con The National Geografic Channel e Discovery Channel, si cimenta ora con gli Etruschi, un popolo affascinante, molto indagato, ma ancora avvolto per certi versi nel mistero.

 

A tavola con gli Etruschi di Giorgio Franchetti

Una civiltà di cui si sono innamorati poeti e scrittori, da D’Annunzio, a Malaparte a Giorgio Bassani che apre il Giardino dei Finzi Contini con la descrizione di Cerveteri. E’ la vita quotidiana degli etruschi a interessare oggi gli storici di tutto il mondo, sport,  giochi, musica, danza, caccia, pesca, modo di vestire, di abitare e di nutrirsi, in particolare la vite, il vino e l’olio, elementi essenziali della cultura e della cucina etrusca, ricorda nella prefazione Stephan Steingräber.

La tomba dei Leopardi a Tarquinia

Sulla copertina è riprodotto un dettaglio della parete di fondo della Tomba dei Leopardi, 480 a. C. ca.  necropoli di Monterozzi a Tarquinia. Una delle immagini più  belle della civiltà etrusca colta in uno dei momenti significativi  del suo modo di intendere la vita, il simposio, il banchetto. Perché il cibo per gli etruschi non era solo fonte di nutrimento, ma aveva anche un importante valore sociale, antropologico e rituale. L’autore è consapevole delle difficoltà che comporta affrontare il tema. Mentre del cibo dei romani sappiamo tutto, Apicio docet, nessuno scritto ci è pervenuto degli etruschi, bisogna risalire alle fonti, studiare i reperti ed esaminare le scene che rappresentano riunioni conviviali e i manufatti utilizzati per produrre, cuocere, servire e conservare cibo e bevande.

Il rapporto con il cibo degli Etruschi

Scoprire il rapporto col cibo dei Rasenna si trasforma inevitabilmente in un viaggio attraverso la loro civiltà, la loro storia, i loro costumi, in una parola la loro arte. Il libro passa in rassegna tutti gli aspetti della vita quotidiana etrusca   come lo sport e i giochi, la musica e la danza, la caccia e la pesca, la tessitura e il vestiario, i mobili, il banchetto, l’agricoltura, il nutrimento e la cucina, con uno sguardo particolare al vino e all’olio, elementi essenziali della cultura etrusca.

 

Il libro è diviso in 10 capitoli

Diviso in dieci capitoli, il libro affronta subito il problema delle fonti. Gli etruschi non hanno lasciato opere letterarie (eccetto un trattato di agricoltura), ma solo brevi iscrizioni spesso riferite a ambiti funerari e votivi o incise su vasi. Non sono di grande aiuto gli scritti di autori greci, eccezion fatta per il periodo che va dal VII al V sec. a. C., apogeo della cultura etrusca.  Pochi accenni storici si rintracciano in Tucidite e Diodoro Siculo. Stesso discorso vale per gli storici romani, come Livio, che se ne interessano solo quando vengono a contatto con le civiltà di Roma. Sfortunatamente è andato completamente perduto il testo firmato dall’imperatore Tiberio Claudio, primo “etruscologo” della storia, scritto forse su impulso della prima delle sue quattro mogli, di origine etrusca, ricordato da Svetonio nella Vita di Claudio.

Un  popolo che avvince con la sua storia

Un popolo che avvince con la sua storia quello etrusco, che l’autore indaga in tutti i suoi aspetti. Chi erano gli etruschi? “Da dove venivano? Prima dell’egemonia romana, la potenza etrusca i estendeva largamente per terra e per mare. Vedi le mappe dei porti dell’Etruria, le aree di esportazione dei prodotti etruschi e greci, le tipologie delle imbarcazioni e delle anfore. Un discorso  che investe ogni aspetto della società etrusca, documentato dalle tombe dipinte. La condizione sociale della donna è un unicum nel mondo antico. La donna etrusca gode di ampi spazi di libertà, partecipa agli eventi pubblici e banchetta insieme al marito. E’ lei la padrona di casa  lei educa i figli, gestisce i servi ed è impegnata nella filatura e nella tessitura. Una libertà  aspramente criticata  dai greci che considerano gli etruschi un popolo dedito a ogni sorta di piacere, effeminato, interessato solo al lusso, al bere e al mangiare.

Il libro  ricorda i cibi, il modo di  prepararli e gli utensili utilizzati rinvenuti nelle tombe:  contenitori in bucchero per l’acqua e per il vino, filtri, colini,  stoviglie, vassoi, scaldavivande, grattugie, tanti spiedi e …“graffioni” per arrostire le carni. Non ci sono posate, prendevano il cibo con le mani. Ma nelle case più facoltose un inserviente forniva acqua per lavarsele e salviette. Particolare importanza nella società etrusca hanno il banchetto e il simposio, serviti da schiavi e accompagnati da suonatori e danzatori. Le riunioni conviviali sono straordinari strumenti di aggregazione  e di autorappresentazione, E costituiscono la prova  di quanta importanza  gli etruschi attribuissero  alla vita ultraterrena. Ai parenti che visitavano la tomba venivano offerte uova dal forte valore simbolico.

Cosa mangiavano gli Etruschi?

Ma cosa mangiavano gli Etruschi? Vivendo in terre fertili e generose e conoscendo le tecniche agricole,  disponevano di grano, farro, legumi, olio, vino, carni e pesce. Nella tomba tarquiniese della Caccia e della Pesca si vedono all’opera con fionde e lenze. Non gli mancava la frutta di stagione e, importata da Cartagine frutta esotica. Molto presenti in tavola il formaggio da latte ovino e caprino e la ricotta. Famoso, una specie  di D.O. P. dell’epoca, il formaggio  di Luni che veniva grattugiato nel vino. E poi c’erano miele e verdure di stagione.

All’archeo – cuoca Cristina Conte, presente in RAI a Lineaverde e Geo il compito di trasferire in ricette “all’etrusca” le scoperte fatte utilizzando i loro ingredienti e il loro sistema di cuocere le vivande: arrostite, bollite o cotte sotto il testo, una sorta di fornetto portatile posto chiuso fra le braci.

Laura Gigliotti

Giorgio Franchetti

A tavola con gli Etruschi

Viaggio alla scoperta dei Rasenna attraverso il loro rapporto con il  cibo

Con l’archeocuoca Cristina Conte

Edizioni Efesto

Pagg.  389 – 30 Euro

Laura Gigliotti: Senese di nascita e romana d’adozione. Iscritta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti di Roma dall’81, ha pubblicato in modo continuativo per quotidiani e riviste cartacee: da “La Voce Repubblicana” a “Mondo Economico”, a “ Il Tempo”, “il Giornale”, “Il Sole 24 Ore”. E per giornali online come “Visum” e “Quotidiano Arte”. Senza contare interventi saltuari in numerose pubblicazioni fra cui “Le città” e il “Corriere della Sera”. Sempre di cultura e società in senso lato e in modo specifico di archeologia, architettura, arte e musica. E di libri, di Roma e del Vaticano.