Maria Antonietta al teatro Garbatella

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Maria Antonietta è il titolo di una pregevole opera teatrale andata in scena al Teatro Garbatella, di Roma. In scena sino al 28 novembre

Maria Antonietta è il titolo di una pregevole opera teatrale in scena al Teatro Garbatella. Uno spettacolo che porta la firma appassionata di Francesca Bruni, che ne è autrice, regista e protagonista. E che, supponiamo (e non potrebbe essere altrimenti), deve essere una persona di grande sensibilità artistica, da sempre “innamorata” di questo personaggio unico della storia moderna, che fu Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena.

Principessa d’Austria e regina di Francia, per aver sposato all’età di 14 anni il delfino Luigi XVI, sono un paio d’anni più grande di lei. Purtroppo, i due sovrani furono tragicamente travolti dalla Rivoluzione Francese, perdendo entrambi la vita.

Maria Antonietta è una pregevole opera teatrale in scena al Teatro Grabatella

Indubbiamente, la figura di Maria Antonietta, sposa bambina e regina quasi per gioco, si presta moltissimo a una interessante narrazione drammaturgica. E l’autrice, in questo suo lavoro, lascia intuire una ricerca storiografica approfondita, che viene puntualmente trasferita nel testo rappresentato. Non stiamo a raccontare i fatti: la storia degli sfortunati sovrani è nota a tutti.

Un’opera teatrale con caratteristiche cinematografiche

Ci piace invece evidenziare come l’autrice abbia voluto concepire un’opera teatrale, che ha, invece, tutte le caratteristiche dinamiche e la scansione tipiche di un’opera cinematografica. Non solo, ma la Francesca Bruni regista ha saputo realizzare tutto ciò, demolendo totalmente la “quarta parete”, anche se solo in senso spaziale.

 

 

 

Oltre a sfruttare al massimo le potenzialità del palco anche con degli opportuni giochi di luce, gli attori scendono in platea, entrano ed escono, salgono sul palco, interagiscono dal fondo, di lato, rendendo il pubblico in qualche modo partecipe di ciò che sta avvenendo, totalmente immerso nell’azione. Il tutto, prestando la massima cura anche nel più piccolo dettaglio, nell’abbigliamento, nelle danze eseguite a corte.

 

 

Molto coinvolgente la scena

 

Molto efficace e coinvolgente anche la scena, che racconta l’iniziale scintilla della rivoluzione popolare.

Tornando al testo, possiamo aggiungere che l’autrice disegna molto bene i tratti di una fanciulla, la quale, anziché giocare, viene mandata a fare “la regina”. Ben descrivendo l’adattamento al nuovo ruolo, in un modo così personale che le attirerà gelosie, critiche feroci, epiteti carichi di odio e di rancore.

 

 

In sintesi, abbiamo apprezzato un lavoro di tutto rispetto, scritto con tanto amore e realizzato con altrettanto impegno e rigore. Se proprio vogliamo trovare un neo, forse un po’ lunghetto (3 ore di spettacolo sono un rischio, anche se scorrono fluidamente!).

La compagnia è composta da attori di grande bravura, a cominciare da lei, Francesca Bruni, che sa essere dolce, sensuale, scaltra, decisa. Accanto a lei Stefano De Santis, impeccabile nei panni di Luigi XVI, e Dimitri D’Urbano, l’intraprendente e traditore Duca d’Orléans.

 

La compagnia è composta da attori di grande bravura

Quasi tutti gli attori interpretano più ruoli: nel cast abbiamo particolarmente apprezzato Roberta Bobbi, Cristiano D’Alterio, Jessica Ferro, ma veramente tutti si rivelano estremamente duttili e capaci. Complimenti!

Uno spettacolo al quale auguriamo di andare lontano!

Salvatore Scirè

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