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    Categories: Spettacolo

Incontro con Gabriele Cirilli

Gabriele Cirilli poliedrico artista, attualmente porta in tournèe estiva il suo spettacolo Mi piace di più, e ha creato con il tenore crossover Piero Mazzocchetti, un tormentone estivo, un inno all’estate, alla bellezza e alla sperata, attesa ripartenza. Si intitola “Il ritmo degli esseri umani”. Visum lo ha intervistato. 

Un duo inedito per un tormentone estivo, quello composto da due artisti abruzzesi, lo showman Gabriele Cirilli e il tenore crossover Piero Mazzocchetti. Il brano si intitola “Il ritmo degli esseri umani”. Gabriele Cirilli comunque questa estate porta in tournée il suo spettacolo Così mi piaceVisum lo ha incontrato.

Gabriele, oltre il suo brano con Mazzocchetti, tormentone estivo, ha ripreso anche il suo spettacolo, Mi piace…di più.  Di cosa tratta? 

Parto da un elemento importantissimo oggi, al quale non sappiamo più fare a meno, il telefonino, importante nei tempi di pandemia, di lockdown. Lì dentro ho tutto, dalle applicazioni, alle foto, ai social. Al pubblico mostro ciò che ho nel cellulare e prendo degli spunti, per uno sketch, una battuta, una canzone. Insomma in questo spettacolo mi metto a nudo ma sempre con leggerezza ed ironia. Questo one man show ha delle cose importanti, racconto quello che è giusto che la gente sappia di me, visto che sono un personaggio pubblico”.

 

Emozionato di questa ripresa teatrale?

Emozionatissimo, non vedevo l’ora. Ma quello che mi piace più di tutto, per rifarmi al titolo dello spettacolo, è tornare ad avere un contatto con il pubblico, un valore che sento sempre più importante. Vent’anni di carriera sono tanti: questa lunga strada mi ha permesso di contaminare linguaggi e stili, e a fondere la risata con la poesia con un po’ di malinconia”.

 

Attore si diceva, e come si sa, cantante con estrazione lirica, Cirilli si cimenta con un‘artista conterraneo il tenore crossover Piero Mazzocchetti,. in un tormentone estivo, intitolato, “Il ritmo degli esseri umani”. Un inno alla bellezza, alla ripartenza. Gabriele, come nasce questa coppia artistica?

E’ nata casualmente da un incontro improvviso durante uno streaming dedicato all’Abruzzo che stavo facendo io. E’ capitato nell’incontro anche Piero e allora abbiamo deciso di riunire le forze abruzzesi e creare una squadra. Io ho una voce da tenore, mi piace scherzare su questa dote, lui è già tenore. E allora perché non fare un disco insieme? Così Marco De Antoniis, produttore discografico anche di Massimo Ranieri, ha subìto ideato, scritto e composto ‘Il ritmo degli esseri umani’. Tutti noi abbiamo tanta energia repressa, dobbiamo ripartire assolutamente. Gli esseri umani non possono stare a casa per sempre. L’uomo ha bisogno di abbracciare, assembrarsi, avere rapporti sociali. Con questo brano vogliamo spazzare via tutte le paure del Covid”.

Con questo brano avete fatto un video che sta spopolando. Tormentone estivo o inno alla ripartenza?

L’ho sempre considerato un inno alla ripartenza di buona speranza per far sì che i giovani al ritmo di questo brano tornino a socializzare. Di questa situazione ne hanno sofferto maggiormente loro che sono rimasti troppo chiusi in casa. Devono tornare ad abbracciarsi, parlare. Io ho un figlio di 20 anni e l’ho visto intristito, introverso, meno felice di un tempo”.

In questi mesi di lockdown per lo spettacolo, secondo lei sono cambiate ironia e comicità?

No, non credo. Dopo questo lockdown è come se fossimo usciti da una guerra mondiale. Niente si è fermato, anche se così è sembrato. Anzi è proprio nei momenti di crisi che si sviluppa nell’uomo l’effetto creativo, voglia di tirar fuori quello che ha dentro. Le maggiori scoperte sono nate in momenti di crisi. Ne è prova anche questo vaccino anti-Covid con il quale ci siamo dati subito da fare per combatterlo. E ci stiamo riuscendo, dopo un iniziale momento di smarrimento l’anno scorso”.

 

Gigi Proietti, di cui lei è stato allievo, diceva che si può essere leggeri ma con sostanza. Concorda?

Sì. E’ chiaro che la leggerezza non deve essere insulsa, ma di un certo spessore. Si deve ricercare la qualità. Leggerezza non vuol dire approssimazione”.

Giancarlo Leone

 

 

Giancarlo Leone: Giornalista specializzato in teatro