Alessandro Longobardi, allo scopo di far “ripartire” l’ambiente dello spettacolo dopo la catastrofica parentesi della pandemia, ha organizzato e prodotto una serie di spettacoli di danza, ricompresi in un vero e proprio festival che, ospitato nel Teatro Brancaccio – uno dei quattro da lui diretto –aprono al futuro, vuoi sotto l’aspetto del genere, che sotto quello vero e proprio della umana speranza.
Gli organizzatori, tra i quali la coreografa Alessia Gatta che sente intimamente l’esigenza di raccontare con la danza il presente del genere umano a 360° e i luoghi da esso abitati attraverso la sua visione fatta di spazio e corpo, vissuta da storie e personaggi che riflettono la società contemporanea, intendono proporre il loro pensiero e proporre nuove leve in tema di coreografia e di danzatori oltre che di allievi.
Tutti coralmente, si ispireranno a loro volta e reciprocamente per esaltare la bellezza e la grazia, gli intenti culturali veri e propri di questa nostra epoca davvero sfortunata, ma che ha in se tutte le possibili capacità di risorgere dalle macerie di una disastrosa esperienza, che ha segnato anche e soprattutto il mondo dello spettacolo.
Spazio e corpo sono gli elementi attraverso i quali tanto Alessia Gatta che Alessandro Longobardi intendono, questa manifestazione, esprimere quella energia vitale la che vive in ognuno di noi e che è stata provvisoriamente compressa, al nostro interno come individui e nella odierna società dal terribile Covid. Lo fanno tendendo al futuro per “guardare oltre”, per scansionare una futuribile anti-utopia della immaginaria realtà, per come prevedibile sulla base delle negative esperienze del momento attuale.
Molto vasto ed interessante il programma che parte da una tavola rotonda all’interno della quale critici, giornalisti, direttori artistici ed appassionati dell’arte di Tersicore si interrogano sul come “ricominciare” attraverso l’utilizzo della danza, lanciando segnali di collegamento verso nuovi rapporti di collaborazione.
A seguire un nutritissimo cartellone di spettacoli, di musiche e di workshop artistici, di diffusione di segnali che siano in grado di diffondere il messaggio di questo originalissimo Festival tanto sui social, che all’interno delle piattaforme digitali. Insomma, let’s cross the door, come recita il sottotitolo, per varcare finalmente la soglia di una nuova era. Informazioni sul nutritissimo programma al sito info@futurofestival.it
Andrea Gentili