Back to Nature 2021 al Museo Bilotti

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Alberto Di Fabio, Campo magnetico stellare, 2015,
Alberto Di Fabio, Campo magnetico stellare, 2015, Acrilico su tela, Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, depositi MACRO.

Il percorso di Bach to Nature 2021 prosegue poi al Museo Bilotti Arancera di Villa Borghese, al chiuso con le opere a parete ed installazioni, che vanno dal XX secolo ad oggi inerenti questa tematica e fanno parte della Collezione dei Musei Capitolini e alcune di quella di UNICREDIT SPA in prestito a lunga scadenza. Ingresso libero su prenotazione soprattutto nei festivi al numero 060608. 

Benedetta Cappa Marinetti, Velocità di motoscafo, 1922
Benedetta Cappa Marinetti, Velocità di motoscafo, 1922, Roma, Galleria d’Arte Moderna.

Questa parte del percorso di Bach to Nature 2021 al Museo Carlo Bilotti è curata da Antonia Arconti, Ileana Pansino e Daniela Vasta. Il tema di Arte e Natura è espresso con opere che dialogano fra loro con rimandi tematici e formali, anziché temporali, per dare occasione di far conoscere foto, dipinti e installazioni che vengono mostrate a rotazione. Le opere esposte vengono tutte alla Collezione Capitolina e in parte da quella di UNICREDIT SPA che sono date in prestito a lunga scadenza.

Giosetta Fioroni, Alberi, 1998, Bassorilievo in ceramica policroma, Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, depositi MACRO.

La sezione degli artisti contemporanei in ci sono tra gli altri: Gianfranco Barucchello, Claudio Palmieri, Gianfranco Limoni, Marilù Eustachio, Giosetta Fioroni, Alfredo Jaar, Oscar Turco, Daniela Perego, Felice Levini, Marina Ballo Charmet, Lorenzo Durantini, Olivo Barbieri, Guendalina Salini, Giulia Napoleone, Alberto Vannetti, consente di fare un’analisi di visioni diverse del tema proposto con mezzi e tecniche diversi.

 

Alberto Vannetti, Spazio libero n. 1
Alberto Vannetti, Spazio libero n. 1, 1997, Tecnica mista su tavola, Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, depositi MACRO.

 

 

Questi sono messi a confronto anche con alcuni artisti della prima a prima metà del XX secolo, come Benedetta Cappa Mainetti, Fausto Pirandello, Umberto Prencipe, Enrico Coleman, Onorato Carlandi, che indicano la volontà di ricerca del soggetto proposto.

 

 

 

Isabella Ducrot, Li-Jang, 1997,
Isabella Ducrot, Li-Jang, 1997, Tecnica mista (tessuto e carta), Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, depositi MACRO.

Il percorso contempla opere a parte- tra le quali anche il paesaggio orientale di Isabella Ducrot, la sperimentazione dell’infinito di Marta Lai, le visioni cosmiche di Giulio Turcato, e Alberto Di Fabio, la veduta del Parco dei Daini di Alessandra Giovannoni – unite a opere tridimensionali di artisti come Ana Rewakowicz, Renato Mambor, Piero Fogliati, e una piccola sezione di video d’artista individuati in collaborazione con CRDAV, comprendente opere di Elisa Sighicelli, Goldiechiari, Sylvia Stucky dedicata all’acqua come tema fondamentale per la vita del pianeta.

 

Velasco Vitali, Cani, 2004
Velasco Vitali, Cani, 2004, Tecnica mista (ferro, cemento, piombo), Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, depositi MACRO.

 

Naturalmente le opere non sono solo tematiche e a volte questo è particolarmente visibile come nel caso di Volto di donna di Ettore Tito che è nella sezione Prospettrice Aeree. Anche gli animali talvolta sono presenti nella mostra come I nidi di Sissi e I cani di Velasco Vitali.

 

 

Claudio Palmieri, Giardino d’inverno, 1999, Tecnica mista (legno, alluminio, tempera e ceramica), Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, depositi MACRO.

 

Per l’opera di Ana Rewakowicz è stata necessaria la collaborazione dellIstituto Polacco di Roma per la preparazione della composizione di acqua e zucchero il cui dosaggio deve essere perfetto, affinché si ottenga l’effetto ad arco della luce laser in essa proiettata.

Savina Fermi

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