Pampers torna in comunicazione per reclamizzare la linea premium all’insegna del claim “Quando tutto cambia, Pampers Progressi cambia con voi”. Lo spot è on air sulle principali emittenti tv, a cui seguirà una declinazione sui social con contenuti specifici. Il filmato è firmato da Saatchi & Saatchi

Quando tutto cambia, Pampers Progressi cambia con voi”: questa è la promessa che Pampers fa alle famiglie nel nuovo film firmato Saatchi & Saatchi per la linea premium del brand. Pampers Progressi, infatti, accompagna genitori e bambini con un pannolino specifico per ogni fase della crescita. E lo fa fin dal primo istante perché è il prodotto più usato nei reparti maternità. Il 98% dei nuovi nati in Italia, infatti, indossa come primo pannolino proprio un Pampers Progressi.

Da qui l’idea di raccontare il primo incontro tra un bimbo appena nato e i suoi genitori. Seguiamo la culletta nei corridoi di un ospedale fino al primo abbraccio con mamma e papà. Un percorso breve ma che si carica di tutta la tensione emotiva di chi sa che la nascita di un figlio è solo l’inizio di un lungo viaggio, meraviglioso quanto difficile. Difficoltà che si superano di fronte all’emozione del primo sguardo e del primo grande gesto di protezione: il cambio del primo pannolino.

Il film lavora ancora una volta sul concetto del cambiamento, territorio su cui il brand ha deciso di costruire il suo nuovo posizionamento, ed è parte integrante di un piano volto a rafforzare la superiorità di prodotto ed il presidio di Progressi negli ospedali.

Per farlo utilizza un linguaggio real e non patinato, in cui la genitorialità viene raccontata senza filtri: complicata ma pur sempre sorprendente. E, per dare il benvenuto al mondo ai bambini appena nati, in chiusura del film una promo dedicata alle nuove famiglie.

 

 

Lo spot è on air in Tv a partire dall’11 aprile. Alla campagna Tv, seguirà una campagna digital su youtube e sui principali canali social con contenuti diversi, pensati ad hoc per sfruttare al meglio e in maniera differenziata i vari canali.

 

Carlo Salvatore

Nessun commento