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Sarà o non sarà l’ultima apparizione di Montalbano in tv?

Salvo Montalbano torna forse per l’ultima volta in tv con il “Metodo Catalanotti”, lunedì 8 marzo su Rai1. E’ cambiato, è “isciuto completamente pazzo” per amore di una collega Antonia della scientifica, in mezzo un’indagine che si consuma in un contesto a lui estraneo il teatro.

Il commissario di Vigàta, cittadina fantastica e metaforica della Sicilia è pronto a tornare sul piccolo schermo, su Rai1 l’8 marzo dopo Sanremo e lo farà con un nuovo, attesissimo episodio che saprà conquistare affezionati della serie e non solo e che vede nel cast vede nel cast oltre a Luca Zingaretti ci sono anche Cesare Bocci, Peppino Mazzotta, Antonia Truppo, Angelo Russo, Marina Rocco, con Greta Scarano e con la partecipazione di Sonia Bergamasco.

Questo ultimo episodio della serie rompe tutti gli schemi: “Il metodo Catalanotti” nato come sempre dalla penna del compianto Andrea Camilleri pubblicato da Sellerio nel 2018 (lo scrittore si è spento a Roma il 17 luglio 2019) come spiega l’attore che da oltre vent’anni presta volto, voce, e anima, al commissario più amato e conosciuto dagli italiani e che dopo la morte di Alberto Sironi, lo ha visto anche dietro la macchina da presa, vivrà un vero “stravolgimento” si perché avverte Luca Zingaretti “il nostro è pronto a cambiare e mettere in discussione la sua vita per amore, non per la sua eterna fidanzata Livia (Sonia Bergamasco) ma di una giovane collega Antonia, (Greta Scarano) che lo fa impazzire d’amore e mettere in dubbio anche “la sua carriera tanto da essere disposto a mollare tutto“.

Ma perché si parla di stravolgimento in questo episodio?E’ vero la più grande delle novità – prosegue l’attore e regista romano – è la perdita di controllo del Commissario travolto dalla passione. Il suo è un mondo legata alla sua terra, ma anche ai riti che sono quasi sempre gli stessi. Non è la prima volta che prende una sbandata – dice Zingaretti – lo sappiamo, ma si innamora davvero. Ora per raccontare questo terremoto interiore, abbiamo deciso di cambiare anche il suo tipo di parlare e di conseguenza la recitazione ovvero la mia, per renderlo più realistico, tormentato“.

Insomma Montalbano scende sulla terra. “Per raccontare tutto questo occorreva un salto, bisognava marcare la differenza, trovare un dolore nuovo, un coraggio disperato. Penso di poter dire che ci siamo riusciti e di aver fatto, tutti quanti insieme, un gran bel lavoro“.

 

Qui si sovverte tutto, “come se Cappuccetto Rosso andasse a fare una rapina in banca. Così, i duetti con i vari personaggi, sono uno stilema di recitazione che se adottati in un altro film, sarebbero assurdi. Invece qui, c’è una tale unità di intenti che nessuno stona in questo contesto. Questo episodio – conclude Zingaretti – resterà nella memoria di tutti, forse perché Camilleri presagendo la sua fine ha fatto sì che questo racconto sia una sorta di testamento”.

Greta Scarano che presta il volto ad Antonia Nicoletti dice: “dovevo trovare un compromesso tra la loro recitazione sopra le righe e il mio essere un’aliena che doveva portare una sorta di realismo. La possibilità di incarnare un elemento che porta una crisi enorme in una struttura stabile, rappresentare un terremoto, per un attore è bellissimo“.

In questo racconto aggiunge Zingarettici sono tutti i temi cari a Camilleri. L’amore, che muove il mondo, il sesso, le corna, ma anche il teatro con l’eterno dilemma pirandelliano dello sdoppiamento dell’io e se sia più vera la realtà o la fantasia, la vecchiaia e il suo eterno tentativo”.

Rimane sul tappeto il dilemma sarà questa l’ultima apparizione in tv di Montalbano?

Zingaretti non scioglie al momento la riserva: “Non c’è stanchezza su questo personaggio. Io però dico che i morti da due sono diventati tre, oltre a Camilleri e Sironi anche lo scenografo Riccieri, ed erano compagni di squadra. Non è una cosa da poco non trovare più i punti di riferimento. Da una parte c’e’ la tentazione del voler tornare al timone della barca, per rispetto a queste persone. Dall’altra mi chiedo se Camilleri ci domandasse tutto questo. Quest’anno è stato segnato da tante cose, ma soprattutto il tempo si è fermato con il covid”. E ancora: “Non c’è stato tempo di elaborare il lutto, perché il tempo non è scorso. Io sto in questa sorta di limbo, vorrei che ci aiutaste a informare il pubblico che Il metodo Catalanotti è l’ultimo inedito”.

Il produttore Carlo Degli Esposti è sibillino: “Cosa ne sarà di Montalbano? È passato un anno dalla tempesta perfetta ora è presto. Il covid ci impedisce di tornare sul set con la tranquillità che ci ha contraddistinto in questi anni: ci sarà un momento, passata la pandemia in cui prenderemo una decisione. Per me e per altri Montalbano resta eterno”. Una cosa è certa il giallo si infittisce la trama si complica…… solo Montalbano può sciogliere il mistero…. Il suo!

Carlo Salvatore

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