Elodie e Laura Pausini le vere regine della II serata del Festival

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Archiviata la seconda serata del Festival di Sanremo 2021. Ieri sera presentate le restanti tredici canzoni in gara, un sapiente mix di generi che ha accontentato sia il gusto dei più tradizionalisti (l’apertura con Orietta Berti, che mancava dal Festival da 29 anni e l’originale proposta dei suoi conterranei Extraliscio che hanno coniugato la balera ai ritmi della world music) e quello dei più giovani da La Rappresentante di Lista a Random, da Fulminacci a Willie Peyote a Lo Stato Sociale. Per gli ascoltatori “di mezzoBugo, Ermal Meta, Gio Evan, Malika Ayane e Iramaregistrato”. Elodie e Laura Pausini le vere regine della serata.

Archiviata la seconda serata del Festival di Sanremo 2021. Il Teatro Ariston non è più vuoto, le poltrone rosse sono state riempite da palloncini colorati su cui sono state disegnate del volti. Fiorello, achillelaurizzato, è entrato in sala vestito di nero, con le immancabili piume, raggiunge Amadeus sul palco, continua a prendere in giro Zingaretti e Barbara d’Urso, poi fa richiesta per una campagna di vaccinazione imponente.

Tra le altre quattro Nuove Proposte hanno passato il turno Davide Shorty (Regina) e Wrongonyou (Lezioni di volo). Così poi è iniziata la lunga sfilata dei rimanenti 13 Big, sfilata subito iniziata con un amarcord, musica adatta ad un pubblico più adulto, generalista-

 

 

 Orietta Berti, 77 anni, diversamente giovane, ha aperto la kermesse canora e poi, fuori gara, ecco che sono venuti a darle man forte il trio Il Volo per un omaggio a Ennio Morricone, diretto dal figlio Andrea e la tromba di Nello Salza; il trio composto da Fausto Leali, 76 anni, Gigliola Cinquetti, 73 anni, Marcella Bella 68 anni, hanno ricantato antichi successi come Mi manchi, Non ho l’età, Dio come ti amo, Senza un briciolo di testa, Montagne verdi.

Fossero stati altri tempi e non questi che stiamo vivendo pandemici e tamponati, con questi artisti sarebbe venuto giù il teatro, ci sarebbero state standing ovation, tutti in piedi. Purtroppo solo applausi registrati hanno salutato questi grandi tre artisti. Anche la celebrazione di Laura Pausini che ha appena vinto il Golden Globe per Io si (Seen) è passata senza grosse sottolineature, se non fossero state le gag di Amadeus e Fiorello a tirare su la situazione (si sono esibiti in un trio molto divertente, con Fiorello che ha fatto la batteria alitando a ritmo sul microfono, la Pausini in versione vocalist e Amadeus che si è esibito come cubista), ammirevoli per l’impegno proposto.

Fiorello anche ieri sera ha cercato di riempire lo show con le sue battute, sedendosi il più delle volte in platea, giocando con i palloncini e bucandoli. Ma essendo ben integrati fra loro, Amadeus e Fiorello si sono autosfottuti, hanno giocano come due bambini spensierati, hanno vissuto le contraddizioni di un Festival giovane, nelle canzoni, nel pubblico, si sono confessati i nomignoli con cui li chiamano le mogli (“Amorino” quella di Fiorello, “Patato” quella di Amadeus), hanno cantato e ballato tra ballerine sculettanti, hanno accettato la missione impossibile di fare varietà senza pubblico, palloncini a prescindere. Hanno riso con vero gusto, ci hanno spinto a rilassarci, a far finta di essere sani, a vivere questo Sanremo come “facevamo” prima.

 

Elodie, co-presentatrice con Amadeus e Fiorello, è stata la vera regina della serata, ci ha emozionato con i suoi vestiti rossi o dorati, sgambatissima, disinvolta, showgirl completa, credibile ed emozionata quando parla della sua infanzia di periferia. Pazzesca!! E’ stato l’aggettivo più in voga tra i giornalisti che hanno seguito il Festival. Quando ha cantato e ballato è stata trascinante. Il medley con le canzoni più belle della Bertè, della Nannini, di Mahmood, della Carrà ha fatto davvero tanto “Rumore”. Si è ballato anche sui divani di casa.

Gigi D’Alessio ha portato all’Ariston il sound e il dialetto dei “Guagliune” newpolitani: Enzo Dong, Ivan Granatino, Lele Blade e Samuray Jay. Achille Lauro, ospite fisso in tutte le serate, ieri sera ha guardato alla Mina con coda, prendendo spunto dalla copertina di un LP, “Rane supreme”, ballando Bam ban twist, con Claudio Santamaria e Francesca Barra, marito e moglie, che si sono baciati e ballato il twist. Achille Lauro ha fatto un po’ scandalo con il suo slogan “Godere è un obbligo, Dio benedica chi gode”.

La gara dei Big viene vissuta senza troppi sussulti, ma gli Extraliscio con Davide Toffolo e il brano Bianca luce nera infarciscono di rumore e adrenalina una melodia da balera risultando i migliori della gara con il “jannaccianoWillie Peyote che ha proposto Mai dire mai (la locura). Ottimi Bugo (E invece sì), Gaia (Cuore amaro), Lo Stato Sociale (Combat Pop), La Rappresentante di Lista (Amare), Malika Ayane (Ti piaci così), Fulminacci (Santa Marinella).

 

Ma il verdetto di una giuria demoscopica senza qualità ha scompaginato il lavoro di rinnovamento di Amadeus mandando in testa un quartetto composto da Ermal Meta (Un milione di cose da dirti), Annalisa (Dieci), Irama (La genesi del tuo colore), Malika Ayane (Ti piaci così).

 

 

Stasera serata delle Cover: ogni Big, o accompagnato o da solo, proporrà un brano diventato famoso in questi 70 anni del Festival di Sanremo. Aiello con Vegas Jones proporrà Gianna di Rino Gaetano; Annalisa con Ornella Vanoni, La musica è finita; Arisa con M. Bravi, Quando di Pino Daniele; Bugo con i Pinguini Tattici Nuclerari, Un’avventura di Lucio Battisti; Colapesce e Dimartino, Povera Patria di Franco Battiato.

 

Sarà la volta poi di Coma Cose con Alberto Radius e Mamakass, Il mio canto libero di Lucio Battisti; Ermal Meta con Napoli Mandolin Orchestra, Caruso di Lucio Dalla; Extraliscio e Davide Toffolo con Peter Pichler, Rosamunda di Gabriella Ferri; Fasma con Nesli, La fine di Nesli; Francesca Michielin e Fedez un medley con Del verde (Calcutta), Le cose che abbiamo in comune (Daniele Silvestri); Francesco Renga con Casadilego, Una ragione di più di Ornella Vanoni, Fulminacci con Valerio Lundini e Roy Paci, Penso positivo di Jovanotti.

Si passa poi a Gaia con Lous And The Yakuza, Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco; Ghemon con i Neri per Caso un medley Le ragazze, Donne, Acqua e sapone, La canzone del sole; Gio Evan con i cantanti di The Voice Senior, Gli anni degli 883; Irama con Cyrano di Francesco Guccini; La rappresentante di Lista con Donatella Rettore, Splendido splendente della Rettore.

Lo Stato Sociale presenterà con Sergio Rubini e i lavoratori dello spettacolo, Non è per sempre degli Afterhours; Madame con Prisencolinensinanciusol di Adriano Celentano; Malika Ayane con Insieme a te non ci sto più di Caterina Caselli; Maneskin con Manuel Agnelli, Amandoti dei CCCP; Max Gazzè e la Trifluoperazina Monstery con Daniele Silvestri e la Magical Mistery Band, Del Mondo; Noemi con Neffa, Prima di andare via di Neffa.

 

Infine Orietta Berti con Le Deva, Io che amo solo te, di Sergio Endrigo; Random con The Kolors, Ragazzo fortunato di Jovanotti; Willie Peyote con Samuele Bersani, Giudizi universali di Samuele Bersani.

Giancarlo Leone    

 

 

 

 

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