A sorpresa vince al Festival il Rock con i Maneskin

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Archiviato il 71° Festival di Sanremo, il primo senza pubblico. Nonostante le previsioni e i sondaggi che vedevano vincitore Ermal Meta, a sorpresa hanno vinto i Maneskin con Zitti e buoni. Ha prevalso il rock. 

Archiviato il 71° Festival di Sanremo, il primo senza pubblico. Nonostante le previsioni e i sondaggi che vedevano vincitori chi Ermal Meta, chi Michielin e Fedez, chi Annalisa o Arisa, a sorpresa hanno vinto questo Festival i Maneskin con il brano Zitti e buoni, ha prevalso il rock.

 

Una previsione però è certa: salvo ripensamenti o qualche novità appetibile per lui da parte della Rai, non ci sarà un Amadeus ter, che ha già dichiarato: “Dopo due esperienze così non ce ne sarà una terza. Io e Fiorello abbiamo già deciso”.

 

 

L’ultima serata è stata quella più lunga, finita a notte tarda. Fiorello, in apertura della serata, ha reso omaggio a Little Tony, ma si è anche divertito a cantare Elvis, con la voce di Baglioni. Ornella Vanoni ha celebrato sé stessa con classici e novità come Un sorriso dentro il pianto, cantata con Francesco Gabbani.

 

 

Le previsioni, come dicevamo, erano ben altre ma il televoto inesorabile è arrivato a scompaginare il tutto, eleggendo il terzetto che si è giocato tutto al rush finale dove sono tornati a votare anche giornalisti e giurati demoscopici. A notte fonda Sanremo 2021 è andato in archivio. Un po’ di brani sono già in hit parade, un po’ di album sono usciti o stanno per uscire, nessun concerto può essere annunciato, forse qualcuno si esibirà in streaming per non cantarsi addosso. Amadeus tornerà alla sua normalità, fatta di quiz e giochi, Fiorello sparirà per un po’.

Tra i giovani Big in gara, qualcuno come Madame può interessare un pubblico più maturo; qualcun altro come Random ha faticato molto, mostrandosi poco pronto per l’occasione. C’è stato anche il momento amarcord: Tecla Insolia è la giovane Nada di un’imminente fiction tv su Raiuno, La bambina che non voleva cantare, in onda il prossimo 10 marzo; Umberto Tozzi ha giocato alla nostalgia canaglia con le sue hit più famose, come anche il revival del trio firmato da Riccardo Fogli, Michele Zarrillo e Paolo Vallesi.

Achille Lauro e Dardust ci hanno riportato sulla strada della contemporaneità, come il monologo di Giovanna Botteri, più dell’arrivo di Alberto Tomba e Federica Pellegrini che hanno lanciato un sondaggio per scegliere, tra due ipotesi, il logo di Milano-Cortina 2026.

Poi…la musica è finita davvero, come ci ha ricordato Ornella Vanoni. Chi è uscito dall’Ariston a tarda notte si è sentito solo come chi è rimasto a casa, ma forse abbiamo tutti una Musica leggerissima da fischiettare in più, una canzone popolare da cantare insieme, sotto la doccia. Che dire di questo 71° Festival di Sanremo? E’ stato un Festival di resistenza, più che di ripartenza. E’ come se ci fossimo tolti la mascherina per respirare aria fresca, come se la pandemia non avesse creato un nuovo modo di impostare la nostra vita. Ecco perché i picchi di ascolti li hanno portati a casa Diodato, vincitore del Festival l’anno scorso, che è tornato nella prima serata, Mahmood, Bugo, Amadeus e Fiorello.

Gli ascolti

Ascolti in forte crescita per la finale: 53.5% di share. Amadeus e Fiorello hanno portato a casa il Festival più difficile. La quinta e ultima serata del Festival di Sanremo ha incollato sullo schermo in media 10.715.000 telespettatori con il 53.5% di share.

Una chiusura in forte crescita: la prima parte in onda dalle 21.23 alle 23.50 è stata vista da 13.203.000 telespettatori con il 49.9% di share, 7.730.000 telespettatori con il 62.5% per la seconda dalle 23.55 all’1.59.

 

La pandemia, l’assenza di pubblico, il budget ridotto, l’assenza di superospiti hanno reso ancora più complicata l’edizione 2021. Resterà nella storia. Troppi Big in gara, poche quote over da Raiuno, la durata eccessiva: errori fin troppo visibili. La forza di Amadeus, ottimo padrone di casa, e di Fiorello, grande mattatore, hanno salvato l’edizione. L’alchimia e l’amicizia come salvezza. Importante era farlo, Sanremo c’è stato. Sarà una vittoria a metà o una parziale sconfitta? Ma Sanremo non si può e non si deve fermare.

Giancarlo Leone

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