On Pointe – Sogni in ballo docu-serie sulla danza

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Gli spettatori di Disney+ possono godersi, se amanti della danza, un ‘interessante docu-serie sull’arte tersicorea in sei puntate ambientata fra gli allievi della migliore scuola di danza degli Usa: il New York City Ballet. Si intitola “On Pointe – Sogni in ballo”.

Il quotidiano e le difficoltà di conciliare la scuola e le lezioni di danza al New York City Ballet, sono al centro della docu-serie “On Pointe – Sogni in ballo”, appena arrivata su Disney+. ” Si crea un mondo di musica, si balla e si è liberi“. Parola dell’11enne Ella, prima di iniziare le impegnative prove da pulcinella per Lo Schiaccianoci, lo spettacolo che riunisce sul palco del Lincoln center, principali e solisti del New York City Ballet, e i giovanissimi allievi della sua School of American Ballet.

Un mondo nel quale porta On Pointe – Sogni in ballo, coinvolgente docuserie in sei puntate appena arrivata su Disney+. Il racconto segue le vite, le scelte, il quotidiano, fra, scuola, lezioni di ballo e gioco, sogni e difficoltà di una decina di allievi, fra i nove e i 17 anni, in un anno di quella che è la migliore Accademia statunitense di danza classica. Una routine che quest’anno si è confrontata anche con il Covid19 portando a una chiusura anticipata dei corsi, anche se le lezioni sono proseguite in streaming.

Dopo le polemiche che hanno portato nel 2017 anche il New York City ballet nel #metoo, per le accuse di alcuni ballerini, all’ex direttore Peter Martins, di abusi verbali e fisici (lui ha sempre negato ogni colpa, e si è ritirato a inizio 2018), la serie, riporta lo sguardo, con un approccio positivo e vitale, puntando a un pubblico family, sull’essenza della realizzazione del sogno della danza per i talentuosi prescelti bambini e ragazzi.

Fra new entry e ritorni, inizia il percorso nei vari livelli, sognando di arrivare in compagnia, sotto la guida di personaggi autorevoli come Kay Mazzo, presidente della School of American ballet. “Il New York City Ballet non avrebbe sua identità attuale senza la sua scuola” sottolinea Jonathan Safford attuale direttore artistico del Nycb.

Così nel racconto che segue anche preparazione e prove per Lo Schiaccianoci, conosciamo più approfonditamente vari giovani allievi. Si viene a contatto anche con le loro famiglie, di diverse estrazioni sociali, e vissuti. C’è fra gli altri, l’entusiasta Isabela, nove anni, figlia di genitori immigrati, che nonostante le difficoltà economiche sono sempre con la bambina: “Lei ha delle opportunità che io non ho potuto avere – spiega la mamma -.Questo è un posto serio, ci ricompensa di tutti i sacrifici vederla con quel sorriso“.

Redazione

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