Chiamatemi Mimi’ alla Galleria Sciarra di Roma

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Terzo appuntamento del Teatro Quirino Vittorio Gassmann con la Galleria Sciarra, il meraviglioso gioiello liberty di Roma, un autentico capolavoro architettonico firmato da Giulio De Angelis, simbolo del gusto di un’epoca segnato dal notevole uso della ghisa e da una squisita serie di decorazioni liberty di Giuseppe Cellini che sviluppò allora un tema avanguardistico per l’epoca: la Glorificazione della Donna, coperta in ferro e vetro.

 

 

La Galleria si apre, con una serie di spettacoli – dinner per la prima volta al teatro, alla musica e al buon cibo ospitando le dieci rappresentazioni previste dal variegato programma musical- culturale.

 

 

 

 

Sabato sera è stata la volta di Marco Morandi, figlio del grande Gianni, e di Claudia Campagnola, splendida attrice proveniente dal corso biennale per attori Teatro Azione che hanno portato in scena quella che può essere definita un vita intensa, a volte colma di proteste, altre traboccante infelicità quella di Domenica Rita Adriana Bertè, in arte Mimì, sulla quale si è molto ragionato e discusso, finanche sulla sua morte.ù

Considerata una delle voci più belle ed espressive della musica leggera italiana di sempre, dotata di una vocalità capace di passare da note passionali, a note più dolorose con grande facilità e caratterizzata dal suo essere sofisticata e con una forte intensità interpretativa, Mia è rivissuta sul piccolo palcoscenico eretto nella Galleria Sciarra, con tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti sui quali ha sempre gravato l’ombra di un dolore antico, insito in se stessa e quasi certamente causato dalla poca o nulla confidenza con il padre.

Morandi e la Campagnola hanno descritto, e sotto certi aspetti imitato, la sorella di Loredana Bertè, due fraterne amiche del grande Renato Zero, proprio come chi ha avuto la fortuna di conoscerla e di ascoltarla dal vivo: una donna piena di orgoglio, tenace, invidiata al punto che su di lei furono fatte circolare strane voci di donna che non portava bene.

Una vita travagliata e mai completamente felice che i due attori in scena hanno rievocato sapientemente a suon di canzoni, delle belle canzoni che Mimi cantò per descrivere non soltanto il suo desiderio di successo, ma quanto le espressioni dei suoi sentimenti e delle sue delusioni; canzoni che cantano il suo dolore e la sua rabbia oltre che le grandi delusioni sanremesi.

 

Uno spettacolo il cui successo è esaltato dalle grandi interpretazioni di Morandi Junior che non ha affatto faticato ad interpretare canzoni di stretta pertinenza di una gran donna quale è stata Mimi e della bella e brava Claudia Campagnola che, anche solo per questo, appare degna di ben più grandi successi.

Andrea Gentili

 

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