Il MAMbo cambia nome

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Veduta esterna del MAMbo foto Matteo Monti

Il MAMbo Museo d’Arte moderna di Bologna ha deciso di cambiare nome in “Nuovo Museo del pane” con una ridefinizione del proprio ruolo, divenendo centro di produzione e mettendo a disposizione della comunità creativa bolognese i propri spazi.

Nuovo Forno del Pane Matteo Giannotti disegno ufficile

Non cambia solo il nome il MAMbo, ma addirittura l’aspetto sia fisico che intellettuale. Perché Nuovo Museo del Pane? La premessa che deve essere fatta è quella che questa sede una volta era stata costruita nel 1915 per ospitare, grazie al Sindaco di allora Francesco Zanardi, il panificio comunale per poter assicurare il pane che a chi non poteva acquistarlo a causa del disastro della prima guerra mondiale, non solo nutrimento per la sussistenza, ma con la funzione della promozione dell’istruzione e dell’accesso alla cultura per le fasce più deboli che si rifaceva al moto “pane e alfabeto”.

Matteo Giannotti Nuovo forno del pane disegno

L’Istituzione Bologna Musei, Assessorato alla Cultura in questo periodo di Covid-19 che ha costretto al blockdawn un’intera Nazione, stimolato dal Direttore del MAMbo, Lorenzo Balbi, si è reso conto che qualcosa doveva cambiare in uno spazio pubblico che deve essere a disposizione di tutta la comunità perché possa usufruire dello stesso, naturalmente dedicato a tutta la comunità artistica, anch’essa sofferente per la chiusura. Prendendo l’idea da quanto fatto a Berlino dopo la riunione delle due Germanie che ha creato negli spazi dismessi officine di produzione artistica, rendendola celebre in tutto il mondo per l’arte contemporanea, il MAMbo che oggi è sede museale diventerà laboratorio di sperimentazione e creazione di nuove opere.

Sala delle Ciminiere foto

Per il momento la programmazione espositiva sarà parzialmente e temporaneamente interrotta per dare un luogo agli artisti che ne hanno bisogno per ripartire. In maggio l’Istituzione Bologna Musei e il MAMbo lanceranno un’open call dedicata agli artisti residenti e domiciliati a Bologna privi di uno spazio dedicato poter continuare il proprio lavoro. Naturalmente gli spazi saranno assegnati per graduatoria secondo la regole indicate legalmente per il Covid-19, che saranno nel contempo valide anche per il riallestimento della Sala delle Ciminiere, dove troveranno spazio alcuni laboratori/ atelier e studi e altri spazi dedicati a sala di registrazione, montaggio video, un laboratorio fotografico con camera oscura, una piccola stamperia, una falegnameria, una spazio di sperimentazione delle tecnologia di Realtà virtuale e altro ancora.

Matteo Giannotti Nuovo forno del Pane disegno

In questo contesto la collezione permanente MAMbo, Museo Morandi e la biblioteca dedicata alla storia della GAM quando sarà possibile proseguiranno, così come le nuove acquisizioni. In occasione di questa trasformazione l’artista Aldo Giannotti che doveva avere una mostra in loco dal titolo “Safe and Sund” sta creando un logo che rappresenti al meglio la nuova realtà.

Tutto questo per sommi capi. Certamente una grande operazione sociale. 

Emilia Dodi

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