Viaggi da Camera on-line

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Carlo Benvenuto Senza titolo 2002, c-print cm.65x65 © Courtesy Galleria Mazzotti Modena/Berlin

La Fondazione Nicola Trussardi in attesa dell’apertura dopo Convid-19, presenta un progetto on line dal 27 marzo 2020.

Carlo Benvenuto
Senza titolo 2002, c-print cm.65×65 © Courtesy Galleria Mazzotti Modena/Berlin

La Fondazione Nicola Trussardi in occasione della chiusura forzata, mette in onda dal 27 marzo 2020 visitabile dal sito, le immagini, video e testi, scelti dagli artisti che aderiscono al progetto. E’ un lavoro che prende ispirazione dal libro settecentesco di Xavier De Maistre Viaggio intorno alla mia camera che lo scrittore ha redatto nel periodo di soggiorno obbligato di 42 giorni in una stanza di Torino. Quest’idea ha invitato gli artisti aderenti ad aprire le porte delle stanze reali o immaginarie come negli anni molti di loro hanno insegnato, ossia vedendoli da un punto di vista differente come ha dimostrato Giorgio Morandi, chiuso nel suo studio durante la seconda guerra mondiale e Marisa Merz che nella sua casa di Torino guardava il mondo con occhi chiusi che per lei erano al contrario ben aperti.

Olafur Eliasson
The collective project 2005 Brd: Tirana, Biennale Albania © Photo The Artist

Gli artisti che per ora hanno aderito sono in ordine alfabetico: Marco Belfiore, Carlo Benvenuto, Simone Berti, Maurizio Cattelan, Andrea Contin, Genuardi/Ruta, Massimo Grimaldi, Emilio Isgrò, Luisa Lambri, Marcello Maloberti, Domenico Antonio Mancini, MASBEDO, Marzia Migliora, Giuseppe Penone, Diego Perrone, Gabriele Picco, Paola Pivi, Farid Rahimi, Marinella Senatore, Elisa Sighicelli, Federico Tosi, Patrick Tuttofuoco, Grazia Varisco, Nanda Vigo e Luca Vitone.

Olafur Eliasson
The collective project 2005 Brd: Tirana, Biennale Albania © Photo The Artist

La Fondazione Nicola Trussardi non potrà presentare la mostra di Olaf Eliasson The Collective Project che poteva essere molto interessante, in quanto era un’installazione site specific collettiva che avrebbe mostrato un paesaggio urbano immaginario, ideato e costruito dal pubblico in accordo con Art Week milanese. e Design Week, in un luogo simbolo di Milano, curata da Massimiliano Gioni. Sarebbe stata un’opera che il pubblico avrebbe dovuto creare adottando due tonnellate di mattoncini LEGO bianchi messi a disposizione di tutti i passanti su grandi tavoli, realizzando così una grande opera collettiva.  Non è detto che non si possa fare in un prossimo futuro quando la città che è considerata la più attiva d’Italia, riprenderà il suo solito aspetto.

Savina Fermi

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