Il Polo Museale della Calabria con due musei quello Archeologico Nazionale d Vibo Valencia e quello Museale della Sibaride ha celebrato Raffaello come grande architetto e conservatore dei reperti dell’antica Roma, in occasione dei 500 anni dalla sua morte.
Raffaello considerato uno dei maggiori pittori che il Rinascimento abbia regalato al mondo non è altrettanto valutato come architetto e studioso dei reperti dell’antica Roma, cosa che è ben giusto tenere presente. Avendo avuto l’incarico da Papa Leone X di occuparsi delle vestigia dell’antica Roma e e di quanto possibile fare per conservarli, Raffaello con l’assistenza di Baldassare Castiglione scrisse la famosissima lettera: “Sono molti, Padre Santissimo, i quali misurando con il loro piccolo giudicio cose grandissime che delli Romani circa l’arme, e della città di Roma circa il mirabile artificio, ai ricchi ornamenti e alla grandezza degli edifici si scrivono, quelli, più presto stimano favolose che vere, che ancor si veggono delle ruine di Roma la divinità di quegli animi antichi, non istimo fuor di ragione il credere che molte cose a noi palano impossibili che ad essi erano facilissime”.
Come si legge dalle sue idee in merito che era ben chiaro ciò che pensava dei predecessori. Nella seconda parte della lettera parla dello studio condotto sui monumenti romani essendo il primo ad arrivare all’esatto esame delle strutture e degli elementi architettonici, con la sua opera di classificazione. Realizzò a tale proposito anche una pianta che raffigurasse Roma nell’età imperiale e con un strumento dotato di bussola realizzò dei rilievi e delle rappresentazioni ortogonali delle strutture antiche interne e esterne.
Quindi si deve a Raffaello, se oggi ancora noi possiamo vantare reperti dell’età romana imperiale che con i suoi studi è riuscito a toglierli dal degrado nel quali molti dei suoi precursori li avevano lasciati. Del resto anche nelle sue opere pittoriche in qualche modo, come nella dolcezza dei volti femminili e negli atteggiamenti, si nota il suo amore e il suo studio della statuaria antica. Si celebra così Raffaello con i reperti architettonici provenienti dal Cofino e dal Parco delle Rimembranze insieme ai frammenti del frontone di epoca arcaica rinvenuti al Parco del Cavallo del Museo Nazionale della Sibaride.
E’ un modo nuovo di celebrare il Divin pittore ricordando il suo amore per l’antico.
Emilia Dodi