Edward Hopper alla Fondation Beyeler

0
EDWARD HOPPER, SECOND STORY SUNLIGHT, 1960 Oil on canvas 102.1 x 127.3 cm Whitney Museum of American Art, New York; Purchase, with funds from the Friends of the Whitney Museum of American Art., Inv. N.: 60.54. © Heirs of Josephine Hopper / 2019, ProLitteris, Zurich Photo: © 2019. Digital image Whitney Museum of American Art / Licensed by Scala

Alla Fondation Beyeler è aperta una grande mostra dedicata a uno degli maggiori artisti americani del XX secolo, Edward Hopper. Resterà aperta fino 17 maggio 2020. E’ curata da Ulf Kuster.

EDWARD HOPPER LEE SHORE, 1941
Oil on canvas
71.8 x 109.2 cm
The Middleton Family Collection
© Heirs of Josephine Hopper / 2019, ProLitteris, Zurich
Photo: © 2019. Photo Art Resource / Scala, Florence

 

Apre in grande stile la stagione delle mostre alla Fondation Beyeler con il grande artista americano del ‘900 Edward Hopper, colui che è noto per la sua prospettiva della vita moderna vista in modo unico e molto personale. Edward Hopper che nasce come illustratore, è conosciuto soprattutto per la sue opere ad olio che quasi mai presentano persone, soprattutto nei paesaggi che sono il fulcro di quest’esposizione.

 

EDWARD HOPPER BURLY COBB’S HOUSE, SOUTH TRURO, 1930–1933
Oil on canvas
64.1 x 92.1 cm
Whitney Museum of American Art, New York, Josephine N. Hopper Bequest
© Heirs of Josephine Hopper / 2019, ProLitteris, Zurich
Photo: © 2019. Digital image Whitney Museum of American Art / Licensed by Scala

Molte sono state le mostre di Hopper in Italia, ma questa della Fondation Beyeler in Svizzera è incentrata solo suoi paesaggi dove le persone mancano e le poche figure umane sembrano guardare fuori dal dipinto, come se ciò che accade non fosse accessibile al visitatore. L’artista mette in luce un’America medio-borghese dove le persone mancano o sembrano estranee all’opera, cosa che ha fatto parlare di solitudine, mentre Hopper lo ha sempre negato facendo comprendere che il suo interesse era dedicato alla composizione geometrica e a seconda dell’opera, alla luce, ai colori creando il silenzio per bloccare l’attimo in senso cinematografico.

 

EDWARD HOPPER, CAPE COD MORNING, 1950
Oil on canvas
86.7 x 102.3 cm
Smithsonian American Art Museum, Gift of the Sara Roby Foundation
© Heirs of Josephine Hopper / 2019, ProLitteris, Zurich
Photo: Smithsonian American Art Museum, Gene Young

 

 

Infatti la sua cifra stilistica è proprio la composizione geometrica, la riduzione dei particolari, e la qualità della luce. Quest’esposizione si concentra in effetti sulle rappresentazioni iconiche di Hopper con la grande profusione di paesaggi e di paesaggi urbani americani che non sempre sono stati messi in evidenza, benchè siano la chiave per comprendere il suo lavoro.

 

 

EDWARD HOPPER, GAS, 1940
Oil on canvas
66.7 x 102.2 cm
The Museum of Modern Art, New York, Mrs. Simon Guggenheim Fund
© Heirs of Josephine Hopper / 2019, ProLitteris, Zurich
© 2019 Digital image, The Museum of Modern Art, New York / Scala, Florence

 

Con acquarelli e dipinti a olio che vanno dal 1910 al 1960, la mostra presenta una panoramica della natura poliedrica dell’opera di Edward Hopper che si è evoluto escludendo le tendenze popolari del suo tempo. I sui studi giovanili lo avevano portato ad avere come punti di riferimento Velasquez, Goya, Courbet e Manet, a sua volta ha esercitato una notevole influenza sui pittori contemporanei del tipo Peter Doig e il suo particolare realismo è servito a rendere un suo mondo del reale con inquadrature di tipo cinematografico.

 

EDWARD HOPPER LIGHTHOUSE HILL, 1927
Oil on canvas
73.8 x 102.2 cm
Dallas Museum of Art, gift of Mr. and Mrs. Maurice Purnell
© Heirs of Josephine Hopper / 2019, ProLitteris, Zurich
Photo: Dallas Museum of Art, Photo by Brad Flowers

Per confermare la sua visione filmica, durante l’esposizione è proiettato il film in 3D, cortometraggio del famoso regista e fotografo americano Win Wenders, Wings of Desire ispirato allo spirito americano di Hopper.

L’esposizione è organizzata dalla Fondation Beyeler in collaborazione con il Whitney Museum of American Art di New York che possiede ben 3000 opere del Maestro donate dalla moglie, sua unica modella.

Emilia Dodi

Nessun commento