Dal 24 marzo al 2 settembre 2020 l’Isola Bella sul Lago Maggiore celebra il suo “inventore” Vitaliano VI Borromeo nel 400° anno della sua nascita e quella del barocco piemontese.
L’inventore dell’Isola Bella ammirata da tutto il mondo fu proprio Vitaliano VI Borromeo avvalendosi del progetto iniziato dal padre Carlo III intorno al 1630 che voleva creare sull’isolotto un giardino, Vitaliano trasformò quest’idea nella bella e celebre dimora che sussiste sull’isola, esempio di grande scenografia barocca, aggiungendo al progetto il bellissimo e grandioso palazzo.
Vitaliano VI era stato uomo d’armi anche alla Corte di Spagna e poi diplomatico, ma il suo amore per l’arte e la letteratura non gli era mia venuto meno, come la sua opera “Il vascello che affiorò sulle acque del Lago Maggiore” che ancor oggi è oggetto di ammirazione. La mostra è visibile nel Salone ultimato dal suo discendente Vitaliano IX nel 1956, e nella prima sezione fa conoscere le fasi principali della vita di Vitaliano VI, artefice della rinnovata fortuna della famiglia nelle seconda metà del ‘600, con ritratti, medaglie, sculture e documenti.
In seguito sono mostrate le varie tappe del progetto e del giardino dell’Isola Bella, dove furono impiegati i più importanti architetti lombardi, Andrea Biffi e Filippo Cagnola in dialogo con l’architetto ticinese Carlo Fontana. La mostra si conclude con una serie di dipinti, sculture e arredi pensati per la decorazione degli interni del palazzo, opere alcune mai esposte al pubblico. Durante il percorso si potranno ammirare i mobili originali posizionati dove li volle Vitaliano VI. Nella corrispondenza conservata nell’archivio Borromeo si trovano le lettere scritte agli architetti e alle maestranze che eseguivano il lavoro e soprattutto quelle scritte al fratello Gilberto III cardinale a Roma, nelle quali discutendo il progetto ai margini dei fogli descriveva le sue idee.
Nei corso dei secoli molto è cambiato, ma il suo impianto barocco si può ancora trovare nella maggior parte delle sale dove è presente la decorazione originale. Vitaliano VI essendo un appassionato collezionista aveva creato una vera e propria collezione di rarità come pietre rare, marmi e alabastri dipinti con composizioni floreali, quadri con paesi e prospettive, cornici decorate con cristalli di rocca, agate e lapislazzuli. Anche il giardino vide architetture in pietra vestite di mosaici, statue e fontane che con le siepi creavano un senso teatrale.
Per chi visiterà le Isole del Lago Maggiore sarà una piacevole sorpresa.
Savina Fermi