I sei anni di Marcello Rumma

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I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970 Veduta della mostra al Madre Museo d’arte Contemporanea Donnaregina Napoli Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Napoli © Foto Amedeo Benestante

Con la mostra “I sei anni di Marcello Rumma, 1965-1970” il Museo Madre di Napoli, vuol far conoscere come dal 1965 al 1970 grazie a questo grande intellettuale, Napoli, Salerno e Amalfi, divennero il punto essenziale per l’arte contemporanea.

I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970 Veduta della mostra al Madre Museo
d’arte Contemporanea Donnaregina Napoli Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti
contemporanee Napoli © Foto Amedeo Benestante

E’ più che giusto che il Museo Madre Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli voglia far conoscere la storia di questo importante intellettuale, prematuramente scomparso, che in soli sei anni è riuscito con la sua lungimiranza a far divenire Napoli, Salerno e Amalfi, il fulcro per l’arte contemporanea. Con circa 80 opere d’arte nazionale e internazionale e 150 tra foto e documenti, la mostra cerca di raccontare la storia della rivoluzione artistica che Marcello Rumma ha portato in Campania.

 

I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970 Veduta della mostra al Madre Museo
d’arte Contemporanea Donnaregina Napoli Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti
contemporanee Napoli © Foto Amedeo Benestante

Realizzata con il Fondo POC, dalla Regione Campania in collaborazione con la Fondazione Donnaregina vede un congresso con l’Università degli Studi di Salerno e infine una nuova mostra in seguito a Amalfi. E grazie alla direttrice della Fondazione Donnaregina, Laura Valente che ha voluto creare un archivio digitale del Madre, la cui prima parte è ora conclusa, e comprende gli archivi: Incutti Rumma, Amelio Santamaria, Vergiani, Menna, Morra, Morra Greco, Museo del ‘900 di Castel Sant’Elmo, ora sarà possibile comprendere la rivoluzione dell’arte contemporanea in Campania.

I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970 Veduta della mostra al Madre Museo
d’arte Contemporanea Donnaregina Napoli Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti
contemporanee Napoli © Foto Amedeo Benestante

 

Marcello Rumma è colui che ha sviluppato importanti relazioni con artisti del calibro di Mario Schifano fino a Andy Wahrol, da Lichtenstein a Piero Dorazio, Enrico Castellani, Richard Long, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Aldo Mondino, Giulio Paolini, Pino Pascali, ma anche con critici, poeti e filosofi, sviluppando in soli sei anni l’arte contemporanea in Campania.

 

I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970 Veduta della mostra al Madre Museo
d’arte Contemporanea Donnaregina Napoli Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti
contemporanee Napoli © Foto Amedeo Benestante

L’esposizione comprende opere della sua collezione privata, ma anche una selezione di 80 opere di artisti dei quali ha organizzato e sponsorizzato esposizioni come Pino Pascali, Piero Dorazio, Alighiero Boetti, Andy Wahrol, Lucio Fabro, Mario e Marisa Merz, Frank Stella, Richard Long, Jan Albers, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto e altri. Le opere degli artisti sono in alternanza a 180 documenti molti dei quali inediti, di corrispondenze con artisti, curatori e altri intellettuali.

 

Michelangelo Pistoletto
Mappamondo 1966-68 Collezione privata. Courtesy L;ia Rumma Veduta dell’allestimento
al Madre Museo darte contemporanea Donnaregina Napolki nellk’ambito della mostra
i sei anni di Marcello Rumma 1965-1970 ©Foto Amedeo Benestante

Le sezioni della mostra sono: Punto di origine-Didattica aperta- Parco Persichettì che vede la nascita della collezione Marcello e Lia Rumma, Reinvenzione dei lavori ( Amalfi 1966)- Incontri, Scoperte, Prese di Coscienza- Interrogativi sull’opera ( Amalfi 1967)- Arte e Critica ( Ricognizione cinque) dove in sei mesi vengono realizzate a Salerno mostre curate da Maurizio Fagiolo dell’Arco, Renato Barilli, Germano Celant, Achille Bonito Oliva, Albereto Boetti- Alla Frontiera( Amalfi 1968)-Inclinazioni al nuovo,- Un’editoria integrale dove Marcello Rumma diventa editore. Impossibile in questa sede spiegare tutte le sezioni. Va detto che un’ultima sezione La Comunità avvenire è quella che Rumma desiderava creare ad Amalfi, dove lo straordinario intellettuale avrebbe voluto una comunità artistica che avrebbe reso la Campania una regione unica in Italia.

Emilia Dodi

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