Carlo Fornara in mostra a Aosta

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Carlo Fornara a vent’anni,1890, olio su cartone pressato cm. 53x62

Nel Museo Archeologico Nazionale di Aosta dal 26 ottobre 2019 al 15 marzo 2020 c’è la mostra dedicata a “Carlo Fornara e il Divisionismo”. L’esposizione è curata da Anne Paule Quinavalle e diretta da Daria Jorioz, con 80 opere tra disegni e dipinti.

Carlo Fornara
L’Aquilone 1902-1903 olio su tela cm.135×154

Carlo Fornara(1871-1968) come molti altri artisti, era stato quasi dimenticato, ora con questa grande esposizione che gli dedica la città di Aosta, tutti potranno ammirare con 80 tra disegni e oli, il suo valore intrinseco. Considerato l’erede di Giovanni Segantini del quale è stato assistente solo nell’estate del 1898 e quindi valutato in un certo senso come suo imitatore, non ha mai ricoperto il ruolo che gli spettava nella storia dell’arte. Il suo percorso artistico si è sviluppato verso il divisionismo per scelta artistica personale. Ha sempre prediletto dipingere paesaggi montani e quest’esposizione ne presenta di eccezionali.

 

 

Carlo Fornara
Il seminatore 1893 olio su tela cm.26,5×34,5

Dopo quella che gli ha dedicato Milano per il cinquantenario della morte lo scorso settembre, è la prima monografica in Valle d’Aosta incentrata sui due decenni importanti nella sua attività, quella della fine Ottocento e inizi’900, esaminandone la nascita e lo sviluppo del periodo divisionista. Quello simbolista è messo in luce dalla splendida opera L’Aquilone e da alcuni pezzi di grande formato come Allegoria dei monti. Finito il suo periodo simbolista, alla fine Ottocento primi ‘900, si nota la svolta con la negazione dell’espressionismo che era quello del periodo della degli ultimi anni, anticipando di alcuni mesi l’incontro con Segantini, che sono quelli dedicati alla sua terra la Val Vigezzo nate da una foto e numerosi studi, e a riprova è stato esposto anche Il grano saraceno in fiore, opera minore.

Carlo Fornara
Le lavandaie olio su tavola 1898 cm.22×57

Tra i dipinti importanti resta la trilogia dedicata alla Val Maggia in mostra che indica la sua ricerca mirata al naturalismo, nel quale le modalità tecniche apprese da Segantini nel 1898, vogliono far conoscere la sua visione realista, che non rimandano certo allo stesso maestro. Così dalle lettere di Morbelli, Fornara ben più giovane, fa parte del gruppo dei primi divisionisti, così come lo studio della sua tecnica non era stato fin ad oggi sviscerato, tecnica che è alla base delle opere prodotte ante Segantini. 

Carlo Fornara
Fine Autunno in Val Maggia olio su tela 1908 cm.155×73

 

Quest’esposizione fa il punto su cinque opere fondamentali di Fornara: l’Aquilone- Le lavandaie, Chiara pace e Luci e ombre, Fine d’Autunno in Val Maggia. Il rilevamento dei dati sul suo modo di dipingere è stato eseguito da Thierry Radelet, esperto internazionale e fanno parte integrante del catalogo. Carlo Fornara era fin’ora l’unico divisionista non preso in considerazione da studi specifici.

Savina Fermi

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