Vittorio Guida in esposizione a Modena

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Vittorio Guida Las Vegas 2004

A Modena nella Palazzina dei Giardini dal 13 settembre al 17 novembre 2019 c’è la mostra del fotografo artista Vittorio Guida dal titolo “Where are we now? Volume I e II”, con 6 foto, 2 video, 1 installazione che ineriscono il mondo attuale.

Vittorio Guida Pechino 2010

Contemporaneamente al Festival della Filosofia la Fondazione Modena Arti Visive presente nella Palazzina dei Giardini una mostra dell’artista- fotografo napoletano contemporaneo Vittorio Guida (1957) che si esprime con foto, video e installazioni, prendendo in considerazione il mondo nel quale viviamo con un linguaggio universale, interrogandosi e prendendo in considerazione due mondi molto diversi Cina e Africa. L’artista si domanda in particolare non solo dove siamo, ma come viviamo, in che cultura, in che relazioni e in quale universo. L’esposizione inizia con un’installazione scultorea che presenta un esercito di statuine di Mao Zedong presentato come “Gatto della fortuna”.

Vittorio Guida Londra 2017

Seguono due serie di fotografie che vedono rappresentato un robot di ultima generazione che si nuove tramite una rete neuronale artificiale, un grillo metallizzato che raffigura un insetto che in Cina è tenuto in cattività come animale da compagnia o da combattimento. Il dialogo che si instaura tra loro tratta numerosi temi tra i quali lo sviluppo della personalità e della libertà individuale. I due video “Where are we now? Volume I e II” dei quali il secondo prodotto proprio per quest’esposizione, sono una caotica unione di immagini che non seguono nessun stile ma permettono di far convivere il tutto prendendo in considerazione proprio il mondo contemporaneo, cosi come sono mischiati insieme generi, colori, bianco e nero, fotografia e montaggio digitale.

Vittorio Guida Londra 2017

Questo sviluppo di immagini allontana la realtà e sembra creare bozze di sceneggiature di un archivio caotico. Così come chiarito da Daniele Pittèri direttore della Fondazione Modena Arti Visive: “La lingua usata da Vittorio Guida è una straordinaria sintesi di primitivo e digitale, di pulsioni ancestrali mixate con le proiezioni, le paure, le speranze e le “ansietà” provocate e indotte da un futuro che ha smesso di essere tale perchè vive sottotraccia e pienamente nella quotidianeità”.

Sensazioni che ci si trova a provare se ci si ferma qualche volta a pensare.

Savina Fermi

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