Da oggi sino al 15 settembre prende il via a Camogli la VI edizione del Festival della Comunicazione. Ideato con Umberto Eco, diretto da Rosangela Bonsignorio e Danco Singer, organizzato da Frame in collaborazione con il Comune di Camogli.
Questa manifestazione è ormai riconosciuta come un appuntamento unico e imprescindibile nell’articolato panorama della comunicazione e del dibattito intergenerazionale. Il ricco carnet di appuntamenti e dibattiti, confronti, riflessioni pone al centro dell’attenzione il tema della Civiltà.
Nel discorso tenuto al Palazzo delle Nazioni Unite di New York il 21 ottobre del 2013, Eco affermava: “Le civiltà si presentano come sistemi che funzionano non solo per preservare e trasmettere informazioni utili alla loro sopravvivenza in quanto civiltà, ma anche per cancellare le informazioni giudicate in eccesso. Per preservare la propria identità, una civiltà non deve solo comportarsi come un archivio di informazioni, ma anche come un filtro. È un dato di fatto che di frequente le società non ci facciano dimenticare ciò che sappiamo o sapevamo, ma ci impediscono di scoprire ciò che non sappiamo ancora. Perciò accade che una civiltà possa operare diversi tipi di cancellazione che possono spaziare dalla censura (la cancellazione di manoscritti, i falò di libri, la damnatio memoriae, la falsificazione di fonti documentarie, il negazionismo) fino alla dimenticanza causata da vergogna, inerzia e rimorso”. Concludeva Umberto Eco: “Nessuna civiltà – nel senso antropologico della parola, intesa come sistema di idee scientifiche e artistiche, miti, religioni, valori e abitudini quotidiane – può sussistere e sopravvivere senza una memoria collettiva”.
“In un mondo in cui si è tentati di dimenticare o ignorare troppo, la riconquista del nostro passato collettivo dovrebbe essere tra i primi progetti per il nostro futuro”.
Anche in questa edizione il Festival della Comunicazione fornisce le chiavi per affrontare quella società globale e interconnessa verso cui ci stiamo avviando e che ci chiama a dare un nuovo senso al termine ‘civiltà’.
Il tema viene affrontato con acutezza e genialità: civiltà intesa come particolare relazione tra gli uomini e il loro immaginario simbolico, e civiltà come rapporto tra gli uomini e la loro quotidianità materiale.
In linea con la trasversalità del tema Civiltà la manifestazione coinvolge oltre 100 grandi ospiti, intellettuali e volti di spicco dell’attualità: il mondo dell’informazione e l’universo scientifico e accademico, la cultura e lo spettacolo, la musica e la fotografia, l’innovazione e le imprese, senza dimenticare la politica, chiamata a confrontarsi con la magistratura e la società civile, con il diritto e l’economia, per un totale di più di 80 eventi tra lectio, presentazioni e dialoghi.
Oltre ai tanti amici consolidati, ci saranno i direttori e vicedirettori delle principali testate giornalistiche e riviste – da Luciano Fontana a Carlo Verdelli, da Maurizio Molinari a Marco Travaglio, da Federico Ferrazza a Federico Fubini, da Marino Sinibaldi a Ferruccio de Bortoli a Malcom Pagani – e non mancherà la politica, con Walter Veltroni, Giovanni Toti e Beppe Sala.
Molti i nomi nuovi, tra cui importanti volti della scienza e della medicina – come Roberto Burioni e Valter Tucci –, dell’informazione – come Luca Bottura, Massimo Giletti, Enrico Mentana – e della cultura, come Alessandro Baricco, Luca Bizzarri, Amleto De Silva, Marcello Flores, Fabio Genovesi, Moni Ovadia e Alessandro Robecchi. E altrettanti momenti speciali, segnati da “duetti inediti”, come quello tra l’attore Diego Abatantuono e il giornalista Giorgio Terruzzi o quello tra i rettori universitari Gianmaria Ajani e Guido Saracco.
Torna il Premio Comunicazione che quest’anno sarà assegnato a Stefano Massini, lo scrittore italiano più rappresentato nel mondo, tradotto in 22 lingue e amatissimo dal pubblico per i suoi racconti il giovedì sera a Piazzapulita su La7 e per i suoi interventi sulle pagine de La Repubblica, già ospite del Festival nel 2018 con l’intervento Quattro ritratti di grandi visionari.
Carlo Salvatore