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    Categories: Arte

Chuck Close al MAR di Ravenna

Chuck Close, Lou, Subway Portraits. 2017. Ceramic tile produced by Magnolia Editions NYCT Second Avenue-86th Street Station Commissioned by Metropolitan Transportation

Il MAR di Ravenna nell’ambito della VI Edizione della Biennale di Mosaico presenta la mostra di Chuck Close artista americano che in questo caso si è espresso con il mosaico. L’esposizione è aperta dall8 ottobre 2019 all’11 gennaio 2020.  

Chuck Close, Self-portrait. Subway Portraits, 2017 Hand-glazed ceramic mosaic 4′ 8 x s· 9
fabricated by Mosaika Art a. Design NYCT Second Avenue-86th Street Station Commissioned
by Metropolitan Transportation

 

 

 

Il MAR di Ravenna presente una mostra di ritratti in mosaico realizzati dall’artista americano Chuck Close, soprattutto autoritratti. L’esposizione è inserita nella VI Edizione della Biennale del Mosaico di Ravenna con il contributo del Monte di Bologna e Ravenna e di Edison.

 

 

 

Chuck Close, Self-Portrait {lade Glasses), 2016.Jacquard tapestry 94 x 75 inches.
Magnolia Editions

Quest’artista di fama internazionale si è sempre espresso con in modo figurativo con opere di grandi dimensioni dal 1960, impiegando la riproporziona di scatti fotografici, temi pittorici, grafiche, tessili e negli ultimi anni con opere musive create in formati originali ottenendo quasi uno sfaldamento dell’immagine che resta però facilmente comprensibile. Considerato artista iperrealista dal 1966 ha realizzato un suo ritratto talmente preciso da sembrare una foto, naturalmente ingrandita. Dal 1988 a causa di una grave malattia il suo metodo pittorico e fotografico è cambiato.

 

 

Chuck Close, Fred, 2018 Jacquard tapestry, 93 x 76 inches. Magnolia Editions

L’artista mostra una costante ricerca delle possibilità di costruzione, ricostruzione e visualizzazione del viso umano, legato alla malattia neurologica con gli permette di riconoscere le persone per mezzo dei caratteri fissi. La sua arte arriva ora al realismo fino a giungere al quasi all’astratto, soprattutto in questo periodo che il volto umano è impiegato sempre più come mezzo di comunicazione. Ne fa fede il suo grandissimo autoritratto che decora la Metropolitana di New York. La mostra è divisa in due sezioni, la prima riguarda le opere musive realizzate dall’artista in questo ultimo anno in collaborazione con il Mosaic Art di Montreal e Magnolia Edition  di Oakland, con sette opere di grandi dimensioni , tra le quali due autoritratti e il ritratto del cantautore, poeta e musicista Lou Reed e dei colleghi Lucas Samas e Lorna Simpson. 

La particolarità di queste opere è quella dei materiali con le quali sono state realizzate, smalti, vetri, ceramiche colorate che sono una prerogativa dell’ultimo periodo. La seconda espone tutte le opere che l’artista ha realizzato con diverse tecniche pittoriche come le grandi polaroid a colori e in bianco e nero, gli arazzi lavorati su telai jacquard, tappeti in seta tessuti a mano, una stampa pochon in 165 colori e l’autoritratto a olio messo a mano su stampa in feltro. In effetti un campionario di tutto il suo lavoro dagli anni ’60 a oggi, permettendo così di conoscere in toto il lavoro di Chuck Close.

Una mostra da visitare perché pochi conoscono la sua arte.

Savina Fermi

Savina Fermi: Appassionata d'arte, scrivo da sempre per diverse testate online, Sono una giornalista facente parte della 'vecchia guardia'. Non uso i Social per scelta.