A Pavia nel Castello Visconteo dal 12 ottobre 2019 al 9 febbraio 2020 c’è la mostra di Hokusai, Hiroshige e Utamaro messi a confronto con Manet, Toulouse-Lautrec, Bonnard, Gauguin, Pisarro e altri, opere che provengono gran parte dalla Johannesburg Art Gallery. E’ curata da Tara Weber, Laura Aldovini e Paolo Linetti.
I Capolavori dell’arte giapponese sette-ottocentesca sono stati mostrati più volte, in questo caso sono messi a confronto con gli artisti, soprattutto francesi, che ne hanno subìto l’influenza mediante 170 opere. L’esposizione è promossa dal Comune di Pavia, settore Cultura e prodotta e organizzata da ViDi in collaborazione con i Musei Civici di Pavia. La curatela è stata assegnata a Tara Weber registrar della Johannesburg Art Gallery che ha fornito quasi tutti i prestiti, da Laura Aldovini Conservatore dei Musei Civici e da Paolo Linetti direttore del Museo d’Arte Orientale Collezione Mazzocchi di Coccaglio.
Oltre ai notissimi artisti giapponesi come Katsushika Hokusai ( 1760-1849) del quale si sono tenute a Milano e Roma belle monografiche, Utagawa Hiroshige (1797-1858) e Kitagawa Utamaro ( 1753-1800) entrambi notissimi, trittico di artisti che hanno creato raffinatissime incisioni a colori su legno, ossia le Ukiyo-e, ci sono opere di Eduard Manet, Henry de Toulouse-Lautrec, Pierre Bonnard, Paul Gauguin, Camille Pisarro e altri. La mostra che esibisce circa 170 opere si presenta del tutto esaustiva per far conoscere al meglio quanto la grafica giapponese abbia influenzato artisti soprattutto francesi, e quindi su tutta la storia dell’arte europea del periodo.
Sono presentate 140 opere della Collezione di arte asiatica della Johannesburg Art Gallery formata nel 1938, in più circa 30 stampe di allievi di Utagawa Toyokuni, grande artista della scuola ukiyo-e dell’epoca Edo (Tokyo). Sarà possibile così ammirare la celeberrima onda di Hiroshige. La cosiddetta Arte fluttuante è nata a Edo (Tokyo) nel periodo di rinnovamento, quando il Giappone partendo dalle opere monocromatiche del seicento sviluppò la tecnica coloristica.
L’esposizione inizia dallo sviluppo di quest’arte che si è poi evoluta con l’avvento del colore, seguita dalla sezione maestri del paesaggio con alcune opere di Hokusai e Hiroshige, che precede quella dedicata agli animali della natura. Segue poi quella della bellezza femminile prima con i costumi dell’alta società nipponica e poi quella delle donne nelle famose case piacere e poi ancora quelle dedicate al teatro Kabuki. La mostra serve anche a valutare il lascito di Renato Sòrriga direttore del museo pavese fino al 1939, che arricchì quella donata da Luigi Malaspina di Sannazzaro.
Segue poi la sezione dedicata agli Artisti europei soprattutto francesi, che ammirati dalla freschezza di quest’arte compresero che questo influsso era necessario per esprimere e trasformare la loro modalità pittorica.
Una mostra particolarmente importante anche per il prestito della Johannesburg Art Gallery che non lo ha mai concesso di questa entità.
Anna Camia