Al Teatro Sistina di Roma, fino al 18 aprile, è in scena Peter Pan forever, che vede nel ruolo dell’eterno bambino che non vuole crescere una donna, Carlotta Sibilla, che ha sostituito Giorgio Camandona, impegnato nello spettacolo Chorus Line. Con Carlotta Sibilla, Martha Rossi nel ruolo di Wendy, Emiliano Geppetti in quello di Capitan Uncino e Jacopo Pelliccia nel ruolo di Spugna. La regia è firmata da Maurizio Colombi.
E’ riapprodato con successo al Teatro Sistina di Roma, fino al 18 aprile, il musical Peter Pan forever, costruito intorno alle canzoni dell’album Sono solo canzonette, che debuttò in Italia nel 2006 e che ancora continua a riscuotere ampi consensi. Lo spettacolo, prodotto da Show Bees e NewStep, si avvale dell’ottima regia di Maurizio Colombi (sempre incentrata sulla creazione dell’ambiente e dell’atmosfera fiabesche funziona) e di un affiatato cast.
La prima sorpresa è proprio il ruolo del protagonista: non è più Giorgio Camandona, impegnato nel musical Chorus Line, ma ad interpretare Peter Pan è Carlotta Sibilla, Martha Rossi è Wendy, Emiliano Geppetti Capitan Uncino e Jacopo Pelliccia Spugna. Un grandissimo family show che incanta e fa ridere i bambini e incontra il gusto degli adulti per la leggerezza con cui invita a preservare una parte fanciullesca.
Da Peter e Wendy, romanzo scritto da James Matthew Barrie nel 1911 ai testi fiabeschi di Edoardo Bennato c’è un unico leit motiv: la magia dei sogni intatti dell’infanzia destinati a sgretolarsi nell’età adulta. Una grande metafora, un lavoro che offre diversi piani di lettura. Uniscono i momenti ormai celebri della storia i capolavori rock di Bennato, da Sono solo canzonette e Abbi dubbi, Il rock di Capitan Uncino, Ma che sarà, Rockoccodrillo, La fata, L’Isola che non c’è, Viva la mamma.
Lo spettacolo, dalle scene capaci di riprodurre le magiche atmosfere del romanzo, è intercalato da videoproiezioni. I personaggi Wendy (la perfetta bambina vittoriana il cui sogno è sposarsi e fare la mamma, mantenendo tutta l’innocenza dell’età), Trilly (la fata rappresentata da un laser puntato sul palco che vola di qua e di là creando scompiglio) e Giglio Tigrato (il capo indiano dell’Isola che non c’è) incantano con la loro bontà e generosità, mentre Capitan Uncino e Spugna sono i cattivi, ma forse neanche troppo, della storia, destinati a scontrarsi con il mondo di Peter, eterno fanciullo che si rifiuta di crescere. Pamela Scarponi interpreta la Signora Darling e Giglio Tigrato a cui dà vocalità piena e tonda. Bravissimo Emiliano Geppetti nei doppi panni di Agenore Darling, il papà, e Capitan Uncino. Agenore ricorda il Furio di Carlo Verdone, simpatico nella sua ossessione del controllo dell’ordine. Ma è con Capitano Uncino che Geppetti dà sfogo a tutta la sua versatilità aprendo un ventaglio di colori con cui dipinge il proprio personaggio che sprigiona energia e simpatia.
Uncino è il capitano dei pirati, personaggio cattivo, violento, ma le sue debolezze lo rendono simpatico, accattivante, coinvolgente. Il suo Uncino è strepitoso con una voce pazzesca, rock, chiara con una verve da rockstar. Poi c’è Nanà, il cane simpaticissimo e tenero dei Darling. La parte più divertente e che affascina la platea formata da grandi e piccoli, è quando attraversa il teatro anche il coccodrillo che divorò la mano di Uncino. Bravi tutti i “lost children”, i bambini sperduti, i genitori di Wendy, la ciurma di Capitan Uncino, tutto il cast che canta, danza, diverte il pubblico lasciando tutti con la riflessione che solo chi crede nella magia dell’infanzia potrà trovare l’Isola che non c’è.
Commovente e dolce il gran finale con il ritorno a casa di Wendy e dei fratelli con i genitori che adottano tutti i “lost children”. Bellissimi i costumi di Francesca Grossi: gli abiti vittoriani dell’inizio, quello di Peter, i costumi degli indiani e quelli dei bambini sperduti, quelli della ciurma e di Spugna ma, soprattutto, quelli di Capitano Uncino.
Uno spettacolo entusiasmante, ben costruito sul magnifico rock di Bennato che con le sue favole in musica esorta a lottare contro il potere, affinché ciascuno possa sempre realizzare i propri sogni. Oggi i bambini possono godere di un musical costruito sulle canzoni di un grande cantautore. Anticipatore, visionario, irriguardoso, Edoardo Bennato, con le sue “canzonette” e le sue ballate, ha messo alla berlina il potere e le sue manifestazioni, allora come ora.
Peter Pan forever, sicuramente da vedere, imperdibile, un musical piacevole e magico che invita grandi e bambini a sognare, un viaggio verso “l’Isola che non c’è”, per vivere tante emozionanti avventure.
Giancarlo Leone